Berlusconi-show a Palermo. Da Monti a Bersani, da Grillo a Fini: Silvio non risparmia nessuno

di Redazione

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Berlusconi-show a Palermo. Da Monti a Bersani, da Grillo a Fini: Silvio non risparmia nessuno

| sabato 16 Febbraio 2013 - 09:15

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PALERMO, 16 FEBBRAIO 2013 – “La Sicilia è da sempre nel mio cuore”. Berlusconi arriva al Teatro Politeama, accolto dall’ovazione del suo popolo. Il Cavaliere, atteso da ore in un teatro stracolmo, è arrivato accompagnato dal coordinatore Angelino Alfano e dal presidente del Senato Renato Schifani, in ritardo a causa di un incidente lungo l’autostrada che lo ha bloccato nel traffico. 

 

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Il pubblico si è accalcato in piazza Politeama sin dalle prime ore del mattino, costringendo gli organizzatori a chiudere i cancelli quando all’interno del teatro non c’erano più posti disponibili. Non è il clima del 1994 ma l’accoglienza è stata quella delle grandi occasioni.

Ad attenderlo in platea i candidati e i vip del Pdl, fra cui il coordinatore regionale del partito Giuseppe Castiglione, Simona Vicari, Stefania Prestigiacomo, Antonio Martino, Gabriella Giammanco, Francesco Scoma, Pietro Alongi, Saverio Romano, coordinatore nazionale di Cantiere popolare, Francesco Cascio. 

Fra il pubblico, alcuni sostenitori mostrano cartelli con scritto: “Io sto con Silvio”, distribuiti dallo staff del Pdl. Due maxi-schermi sono installati nella piazza per poter seguire anche dall’esterno la manifestazione.

 

Appena salito sul palco, Berlusconi ha detto: “Siete uno spettacolo impressionante, ma non esagerate, alla mia età mi impressiono facilmente e potrei avere un attacco di cuore…”. Poi si rivolge ad Angelino Alfano dicendo: “C’e’ qui un ragazzo giovanissimo, grazie al quale pensavo di andare in vacanza, a costruire ospedali in giro per il mondo, ma questo disgraziato è riuscito a trovarmi e a dirmi che dovevo tornare…”.

Subito parla del Ponte sullo Stretto: “Ho sempre avuto il desiderio di passare sul Ponte sullo Stretto prima di morire. È un’opera che renderà la Sicilia super-italiana. Con la nostra vittoria la Impregilo aprirà subito il cantiere del Ponte sullo Stretto”.

“C’è stato un periodo in cui in Consiglio dei Ministri si parlava siciliano, mi serviva il vocabolario“, dice riferendosi alla presenza di numerosi ministri siciliani nella sua compagine di governo quando era premier.

Berlusconi scherza sul suo recente divorzio da Veronica Lario: “Sono diventato povero. Provate voi a guardare l’orologio e dire ‘Sono le 13, speriamo che mia moglie si sia già alzata, altrimenti deve spendere 100 mila euro solo nel pomeriggio’…”. 

 

Il Cavaliere attacca subito il suo principale avversario, Pierluigi Bersani: “Le sue proposte sono tutte minacce, due sono contro di me: il conflitto d’interessi e il falso in bilancio. Dicono che ho cassato questo reato, ma invito a rileggere il Codice Civile, il reato c’è, noi l’abbiamo rimodulato, aumentando anche la pena quando riguarda aziende quotate in Borsa. Abbiamo ridotto la pena solo quando non si produce danno”. Poi aggiunge: “Con Matteo Renzi avevamo la speranza che anche a sinistra potesse nascere un partito veramente democratico e che non covasse nel cuore quell’invidia nei confronti di coloro che si sono costruiti il benessere con il lavoro, il sacrificio e il rischio d’impresa”.

 

A proposito di Mario Monti dice: “Quel professorino non capisce niente di economia, con la sua Imu ha creato 550 mila disoccupati.”Con il Governo Monti mille imprese al giorno hanno chiuso i battenti, non solo per la crisi, ma anche per i crediti che non vengono pagati dalla pubblica amministrazione. La Regione piu’ ‘veloce’ è la Lombardia che impiega 300 giorni”. E aggiunge, riferendosi al Presidente del Consiglio: “Questo signore si è fatto nominare senatore a vita, e io ho controfirmato. Aveva promesso che non avrebbe approfittato della pubblicità del suo ruolo di premier per candidarsi, invece ora fa il politicante. È una delle mie piu’ grandi delusioni”. 

 

Sull’Imu agiunge: “è una tassa sbagliata, ingiusta e richiesta in malo modo”. “Abbiamo proposto la restituzione dell’Imu – ha aggiunto – sulla prima casa, e apriti cielo… Mi hanno dato del fanfarone, ieri anche del cialtrone, dicono che non ci sono le coperture, ma invece c’è uno spazio enorme per trovare i 4 miliardi necessari. Nel primo Consiglio dei Ministri abrogheremo completamente l’Imu, come abbiamo fatto nel 2008, quando nel primo Consiglio dei Ministri abrogammo l’Ici. Per noi lo Stato è al servizio dei cittadini, la sinistra pensa che i cittadini debbano essere al servizio dello Stato e li tartassano di tasse. Per questo lo Stato deve avere il coraggio di restituire ai cittadini quello che ha ingiustamente chiesto con l’Imu. Lo faremo nel primo Consiglio dei Ministri e la restituzione avverrà entro maggio, “inviando una lettera ai cittadini con il titolo di credito da poter esigere alle Poste o con la possibilità, inviando le proprie coordinate bancarie, di ricevere un bonifico”.

 

Secondo Berlusconi “i blitz della Guardia di Finanza e i controlli delle Agenzie delle Entrate hanno un effetto negativo sull’Italia, fanno scappare gli stranieri”. Poi aggiunge: “La sinistra vuole la tracciabilità per le spesa già a partire da 100 euro, ma è solo un primo passo, vuole arrivare anche a 50 euro. Se andiamo a prendere un gelato in comitiva dobbiamo pagarlo con l’assegno…”, dice Berlusconi, parlando di “uno stato di polizia tributaria”.

 

Al momento di leggere le “cose fatte” il cavaliere ha avuto bisogno del soccorso di Gabriella Giammanco, parlamentare uscente e giornalista del Tg4. Berlusconi non ha lesinato i complimenti alla sua pupilla bagherese: “Un applauso a Gabriella – la ringrazia l’ex premier -, ottima giornalista televisiva, che si è dedicata al servizio del Paese, e che riempie con la sua bellezza le Aule del Parlamento. Ci hanno criticato tanto, ma grazie a noi il Parlamento è diventato un luogo frequentabile…”.

 

Poi un invito ai suoi sostenitori: “Vi devo dare una missione, in questa settimana che manca al voto dovete svolgere un’opera missionaria di verità e di convincimento di chi è ancora indeciso su chi votare. Potete telefonare anche alle vecchie fidanzate e ai vecchi fidanzati”.

 

Riduzione dei costi dello Stato per poter tagliare le tasse, è la ricetta di Berlusconi: “Bisogna cambiare la politica di austerità, per passare a una politica di crescita e sviluppo, applicando la ricetta liberale: meno tasse sulle famiglie e sulle imprese, riducendo la spesa dello Stato. In Italia lo stato costa 800 miliardi all’anno, in altri Paesi mediamente costa un terzo di meno. Possiamo risparmiare il 2% di spesa pubblica ogni anno, per arrivare a risparmiare 80 miliardi in 5 anni, e ridurre le tasse con queste risorse”.

 

Tra le misure annunciate c’è il turn over sui dipendenti pubblici, l’inserimento dei costi standard in sanità, l’abrogazione in tre anni “dell’Irap, imposta rapina sciagurata che si abbatte sulla piccole e medie imprese”, dice Berlusconi. Non dimentica lo “snellimento” della macchina burocratica: “Basta autorizzazioni ex ante, se un imprenditore vuole realizzare un ristorante lo fa e dopo una Commissione del Comune verifica se le opere sono conformi, se non lo fossero si dà un tempo congruo per apportare le modifiche ma intanto l’imprenditore va avanti”.
Sul fronte fiscale il cavallo di battaglia è “spostare le imposte dalle persone fisiche alle cose” con due aliquote soltanto del 23 e del 33%.

 

Il Cavaliere parla anche delle riforme: “Gli italiani imparino a votare. Se vogliamo avere un paese governabile serve che un solo partito abbia la maggioranza, e che cambi l’architettura istituzionale dello Stato. I presidenti della Repubblica non siano eletti dagli accordi di partito, ma direttamente dai cittadini”. 

 

Una bordata per l’ex alleato, Gianfranco Fini: “È ridotto a percentuali da prefisso telefonico. Il tradimento degli elettori non paga mai”. Non risparmia nessuno: “Se Giannino uscisse dalla televisione e andasse in un circo lo prenderebbero come clown”. Su Grillo: “Attenzione, votando Grillo si porta una banda di estrema sinistra in Parlamento. Lo considero una iattura”. E ancora: “Solo in Italia tre pm, Di Pietro, Ingroia e De Magistris, potevano guidare un partito”.

 

Un passaggio sulla magistratura e le inchieste più recenti: “La sinistra ha chiesto ai suoi magistrati di essere riservati sul caso Monte dei Paschi di Siena e ad altri magistrati di inventare altri piccoli scandali, come i casi Finmeccanica e Fitto. Hanno trasformato il giorno di San Valentino nel giorno di San Vittore”, ha detto Berlusconi parlando di una “cortina fumogena sul caso Mps, che ha fatto scivolare la vicenda lontano dalla prima pagina”. E sull’inchiesta sul Monte dei Paschi, che definisce “il più grande scandalo” aggiunge: “Dove sono andati questi tre miliardi? In che tasche sono finiti?”.

Ancora in tema di giustizia: “Le carceri italiane fanno schifo. A chi commette un reato si può togliere la libertà, ma non la dignità e la salute. In Italia invece avviene questo, ed è necessario un indulto e anche un’amnistia”. Berlusconi propone anche “In carcere solo per reati di sangue e con pene non inferiori ai 5 anni – dice – e poi l’introduzione della cauzione. E se un cittadino è assolto in primo grado non è possibile sia posto sotto processo d’appello solo per il puntiglio di un pm che vuole portare avanti il suo teorema accusatorio”.

Ce n’è anche per la Corte Costituzionale “non è un’istituzione di garanzia, ma un organismo politico di sinistra”, dice. 

 

Dal pubblico qualcuno grida: “Condono!”. E Berlusconi, risponde pronto: “Ci sono i moralisti della domenica contro i condoni, dicono che incentivano i furbi. Ma è il contrario: i condoni servono a fare pagare le tasse a chi non le aveva pagate. Sono positivi più che negativi”.

 

Ma alla fine Berlusconi, tradito forse dalla sua voglia di piazza, dimentica i “tempi televisivi” e continua il suo show mentre la platea, man mano, si assottiglia. Una cosa è certa: il popolo accorso al Politeama certamente è pronto a perdonare il suo leader che è riuscito a rimettere in discussione l’esito di una partita che sembrava scontato. Non solo stamattina e non solo a Palermo non si parla più di pareggio ma di sorpasso in entrambi i rami del Parlamento.

 

Nella sua tappa palermitana, il Cavaliere non rinuncia ad un menu tutto siciliano. Dopo il comizio, pranzo a Villa Bordonaro, con circa 200 ospiti. Per Berlusconi, seduto tra le deputate Stefania Prestigiacomo e Gabriella Giammanco, una carrellata di portate fra cui couscous, ravioli di crostacei, polpettine di pesce, involtini di pesce spada e caponata di carciofi. Al termine, immancabili i dolci, tra cui cannoli, chiacchiere e ravioli fritti con crema di ricotta.

 

http://www.youtube.com/watch?v=qW_hzq6oWug

 

 

 

 

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