Formazione e Comunicazione, l’inchiesta Ciapi e l’inizio di un terremoto

di Redazione

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Formazione e Comunicazione, l’inchiesta Ciapi e l’inizio di un terremoto

| sabato 23 Febbraio 2013 - 10:54

ciapi

PALERMO, 23 FEBBRAIO 2013 – Un terremoto che scuote i palazzi del potere e chi li ha frequentati assiduamente. E quella del Ciapi, il mega ente di formazione finito sotto inchiesta sembra essere solo la prima scossa di un sisma che potrebbe travolgere un intero sistema di potere e come se non bastasse, assestare un duro colpo alle già martoriate casse regionali.

 

Tutto è nato dall’ispezione dei funzionari dell’organismo antifrode dell’Unione Europea che ha scoperto sprechi e truffe perpetrati dal Ciapi con i soldi anticipati dalla Regione in attesa del rimborso di Bruxelles. Il primo risultato è la perdita secca di 15 milioni di euro che l’Europa non pagherà più per il progetto “Co.or.ap” del Ciapi che dei 500 giovani previsti ne avviò al lavoro appena 18. Sul Ciapi, però, si allunga l’occhio di Crocetta che ha anticipato i primi risultati dell’ indagine amministrativa sull’ente di formazione. Ma non sono i funzionari Ue o regionali a scuotere dalle fondamenta i palazzi della politica. Sono i magistrati che vogliono vederci chiaro e incrociano l’inchiesta sul Ciapi con quella per l’organizzazione dei Grandi Eventi.

 

Così scatta la denuncia con l’ipotesi di finanziamento illecito dei partiti per gli ex assessori regionali alla Formazione Luigi Gentile, Carmelo Incardona, Francesco Scoma, Santi Formica e per l’ex assessore a Famiglia e Lavoro, Lino Leanza. Stesso provvedimento per il deputato Francesco Cascio, all’epoca presidente dell’Ars, per l’ex deputato Gaspare Vitrano, il deputato regionale Salvino Caputo, il presidente della commissione Bilancio Ars, Nino Dina, gli ex consiglieri comunali Gerlando Inzerillo e Salvo Alotta e infine per Domenico Di Carlo, uomo del Pid. Con loro denunciati 28 funzionari e imprenditori.

La truffa all’Unione Europea nasconderebbe, secondo gli investigatori, esborsi ingiustificati a varie società di comunicazione, le stesse del faldone “Grandi Eventi”. Contratti da quattro milioni di euro, parte dei 15 che la Regione non avrà più da Bruxelles, per pubblicizzare progetti già conclusi e più di 250 assunzioni fatte fra le campagne elettorali del 2007 e del 2008. Posti coperti attraverso un bando pubblicato per appena una settimana sul web.

Meccanismo simile per l’acquisto di spazi pubblicitari con incarichi sotto la soglia della gara moltiplicati più volte. A intascare le somme “Sc Strategie di comunicazione”, “Fmr group 007 srl”, “Damir pubblicità”, “Alessi spa” e “Simeto Docks srl” dell’editore catanese Mario Ciancio. E gli investigatori scoprono anche che queste società spesso vengono rappresentate legalmente dalle stesse persone. Il collaboratore di Fausto Giacchetto (accusato di turbativa d’asta nell’inchiesta Grandi Eventi), Angelo Vitale era legale rappresentante di “Mc&m media center” e “Sicily Communication”, e il ristoratore “prestato” alla comunicazione, Pietro Messina di “Frm Group 007” e “Strategia di comunicazione srl”.

Il Governatore Crocetta ha tutta l’intenzione di “liquidare” il Ciapi in pochi giorni. Ma sarà più complesso tappare la falla in bilancio da 15 milioni di euro e l’incrociarsi di filoni d’inchiesta che portano, guarda caso, sempre agli stessi indirizzi.

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