Stigghiole avariate e feci di topo nei prodotti da friggere. Scattano due sequestri a Palermo e Roma

di Redazione

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Stigghiole avariate e feci di topo nei prodotti da friggere. Scattano due sequestri a Palermo e Roma

| sabato 23 Febbraio 2013 - 06:42

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PALERMO, 23 FEBBRAIO 2013 – Escrementi di topo e di volatili nelle panature dei prodotti da friggere e quintali di carne scaduta e in cattivo stato di conservazione pronta a essere venduta nelle bancarelle di “stigghiole” di Palermo. Lo hanno scoperto i Nas di Roma e di Palermo, che hanno sequestrato questa mattina, quasi quattro tonnellate di alimenti per un valore di decine di migliaia di euro.

I Carabinieri del NAS di Palermo hanno individuato un deposito all’ingrosso dove erano conservati, in condizioni igieniche precarie, oltre 900 chilogrammi di carni, congelate all’interno di una cella frigo non idonea allo scopo, che presentavano estese bruciature “da freddo” e una copiosa presenza di ghiaccio, conseguenze della rottura dei sacchetti (peraltro non “per alimenti”) impiegati per il loro stoccaggio. Tra le carni sottratte alla distribuzione commerciale (bovine, suine, pollame ed ovine) vi sono anche frattaglie di ovino, che erano destinate ad essere arrostite e vendute presso le bancarelle di “stigghiole” di Palermo. Il titolare dell’attività era già noto ai carabinieri perché implicato in un recente sequestro di carni bovine.

A Roma, invece, in uno stabilimento alimentare della zona sud ovest della capitale, i militari del NAS di Roma hanno individuato un quantitativo di materie prime (riso e preparati per pastella e panatura) conservate in un magazzino aziendale e destinate alla preparazione di prodotti di friggitoria. I prodotti erano contaminati da escrementi di topo e di volatili. Le feci erano diffusamente cosparse sulle confezioni, buona parte delle quali rotte e rosicchiate da topi.
Durante l’ispezione, i Carabinieri hanno trovato anche quintali di carni bovine e di pollame scaduta da diversi giorni che dovevano servire nella preparazione di prodotti pastellati, arancini e supplì, destinati a rifornire decine di pizzerie e ristoranti della Capitale.

I titolari dei due stabilimenti sono stati denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. I prodotti sequestrati, del valore di diverse decine di migliaia di euro, verranno distrutti.

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