Mafia, maxi-sequestro a società portuali di Palermo e Termini Imerese

di Redazione

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Mafia, maxi-sequestro a società portuali di Palermo e Termini Imerese

| martedì 19 Marzo 2013 - 07:05

porto

PALERMO, 19 MARZO 2013 – Maxi-sequestro della Dia, che ha confiscato beni e quote aziendali a cinque società di servizio dei porti di Palermo e Termini Imerese, tutte ritenute vicine alla mafia, per un valore complessivo di 30 milioni di euro.

Le società sono Portitalia, Tcp-Terminal Containers Palermo, New Port, Clpg Tutrone e Csp-Compagnia Servizi Portuali. Avrebbero monopolizzato i servizi di trasporto, logistica e distribuzione merci nei due porti.

 

Le cinque società hanno tutte sede a Palermo e, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero tutte controllate da uomini appartenenti o vicini a Cosa nostra. Tra questi, due omonimi Antonio Spadaro, uno di 56 anni e l’altro di 65, Maurizio Gioè, 54 anni e Girolamo Buccafusca, 56 anni.

 

“I provvedimenti confermano le mie denunce sulle infiltrazioni mafiose nei porti di Palermo e Termini Imerese – ha commentato il senatore del Megafono Giuseppe Lumia –. Sin dall’inizio mi sono schierato accanto alla Prefettura e all’Autorità portuale che avevano segnalato la presenza di personaggi riconducibili alla mafia. Una presa di posizione che ha spinto gli uomini di Cosa Nostra ad arrivare fin dentro casa per recapitarmi una lettera di minacce. Adesso è possibile aprire una nuova fase di legalità e sviluppo nei porti di Palermo e Termini Imerese”.

 

Soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato: “Il duro colpo inflitto a Cosa nostra dalla Dia – dice Burrafato – nell’operazione che accomuna il porto di Palermo e quello di Termini Imerese è sotto gli occhi di tutti. Il sequestro dei beni di cinque società di servizi ha il fine di bloccare eventuali attività illecite nei trasporti, nella logistica e nella distribuzione delle merci nei due scali, su cui è calato il sospetto almeno dieci anni fa. Il lavoro di squadra e la perseveranza nelle indagini ha portato oggi a smantellare l’organizzazione criminosa che aveva tramite le sue reti monopolizzato i due porti”. Burrafato auspica ancora attenzione  per il futuro: “A questo punto – aggiunge – confidando nell’azione del neo commissario Nino Bevilacqua, senza superficiali giudizi, emerge chiara e netta la necessità di continuare il percorso di indagine al fine di accertare tutte le responsabilità, le eventuali connivenze con il potere politico, di individuare le strategie di gestione attivate da Cosa nostra per tessere le trame di traffici nel Mediterraneo centro-occidentale e, al contempo, di garantire la piena operatività dei due scali portuali, che costituiscono due snodi fondamentali delle reti commerciali tra i più grandi porti d’Europa”.

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