Formazione, protesta dei lavoratori. Braccio di ferro fra governo e Cisl

di Redazione

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Formazione, protesta dei lavoratori. Braccio di ferro fra governo e Cisl

| domenica 24 Marzo 2013 - 18:52

assessorato formazione

PALERMO, 25 MARZO 2013 – Protesteranno oggi, davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Formazione professionale di via Ausonia, i lavoratori del settore.

La manifestazione, a partire dalle 9,30, è stata indetta dalla Cisl. Negli ultimi due giorni il confronto fra la Regione si è inasprito, fino alle denunce in Procura.

Dall’insediamento del governo Crocetta sono passati quattro mesi e da allora sono stati cancellati 235 enti di formazione. Agli ultimi 43 l’accreditamento è stato ritirato la scorsa settimana. Il governo ha dichiarato guerra agli sprechi del settore, sta rivoltando come un calzino il comparto per stanare irregolarità, clientele e procedure poco trasparenti. A questa linea si aggiunge la carenza dei fondi per coprire il cosiddetto “Avviso 20”, il bando che per tre anni programmava la formazione: non c’è più un soldo.

Il sindacato teme adesso rivolta sociale. Teme per i tanti lavoratori impegnati nel settore, teme per la tensione che tutto ciò potrebbe provocare.

Dopo l’ennesimo scontro, sabato il presidente della Regione ha denunciato per minacce il sindacalista della Cisl Giorgio Tessitore. Al centro della querela ci sarebbe una frase, pronunciata da Tessitore nel corso di una telefonata con la dirigente del settore, Anna Rosa Corsello: “non vi rendete conto della linea che avete preso – riferendosi all’assessore Scilabra e al dirigente generale Corsello – io stesso pagherò la benzina per darvi fuoco e al Presidente Crocetta non basteranno neppure cento uomini di scorta per salvarlo”. Una metafora secondo il sindacato, usata per descrivere il clima pesante. Minacce secondo Crocetta. Di certo c’è che la denuncia ha reso ancora più difficili i rapporti fra governo e sindacato.

“Non abbiamo alcun interesse e volontà a difendere un sistema inadeguato – dicono Maurizio Bernava, segretario regionale Cisl Sicilia, Vito Cudia, segretario regionale Cisl Scuola, e Giovanni Migliore, responsabile Formazione Cisl Scuola, annunciando la protesta di oggi – , costoso e fonte di tanti guai. Protestiamo per avere chiarezza sul futuro dei 10 mila operatori e delle loro famiglie, vogliamo sapere come il governo intende tutelare i lavoratori, quali azioni concrete ha predisposto a tale scopo”. E la protesta si annuncia a oltranza: “resteremo lì fino a quando non avremo risposte serie e concrete e non i soliti annunci”, rimarcano Bernava, Cudia e Migliore.

Crocetta insiste sulla volontà del governo di voler tutelare i lavoratori. E non accetta intimidazioni: “Di fronte alla “manciugghia” diffusa – dice – al sistema delle finte vendite agli amici per sottrarre i soldi ai lavoratori per appropriarsi delle risorse dei siciliani, di fronte alla scadente formazione che non prepara i giovani e non garantisce lo stipendio ai lavoratori, di fronte al fatto che Regione intende garantire tutti i lavoratori, non temiamo né gli annunci sulla “benzina”, né quelli di manifestazioni che non dovrebbero essere rivolte contro la Regione, che paga gli enti per pagare a loro volta i lavoratori, ma contro gli enti stessi”.

Crocetta ha ribadito che sarà tolto “l’accredito a chi non lo merita salvando i posti di lavoro” e ancora “non un solo posto di lavoro si perderà, ma molti enti andranno via”.

La tutela dei lavoratori dunque, nodo centrale della vicenda che sta a cuore al governo e al sindacato. Ma lo scontro non si placa. “Un sindacato – dice Crocetta – opera con senso di responsabilità e censura i comportamenti sbagliati, deve educare il suo popolo e avere dirigenti che lo sappiano fare. La lotta è giusta se ha nobili obiettivi, ovvero la difesa dei lavoratori, ma se si vogliono difendere i privilegi delle cricche, sappiano che non cederemo di un solo passo”.

Protesteremo come sempre civilmente e liberamente – replica Bernava – per proporre soluzioni ma abbiamo bisogno di un confronto sociale, che chiediamo sin dall’insediamento del Presidente Crocetta su tutte le principali emergenze della nostra regione. Un confronto nell’ambito del quale poter proporre percorsi per ristrutturare e qualificare le politiche del settore della Formazione. Riflettano il presidente Crocetta e il suo governo: è proprio la mancanza di un confronto sociale che questo governo continua a negare ad esasperare il clima”.

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