Etna, l’allarme dei sindaci: “Necessari interventi immediati e un fondo contro le calamità”

di Redazione

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Etna, l’allarme dei sindaci: “Necessari interventi immediati e un fondo contro le calamità”

| giovedì 04 Aprile 2013 - 11:26

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SANTA VENERINA (CT), 4 APRILE 2013 – Avviare immediatamente le operazioni di rimozione della cenere vulcanica e individuare un fondo unico della Regione da destinare al pronto intervento nei casi di calamità.

I sindaci Nino Garozzo, Enrico Pappalardo e Alfio Russo, rispettivamente primi cittadini di Acireale, Santa Venerina e Zafferana, si sono riuniti per discutere dopo il nuovo episodio di caduta di cenere vulcanica avvenuto ieri. “Bisogna accelerare sullo stato emergenziale e sulla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale e di emergenza così come chiesto alla Regione Siciliana dai sindaci e dal Commissario della provincia dopo l’episodio del 16 marzo”, hanno detto i sindaci. “È necessario che gli enti superiori, prevedano e coordinino modelli di intervento di rimozione della cenere immediati e standardizzati, al fine di assicurare alle comunità la normale quotidianità oggi messa a rischio dalla continue cadute di cenere e lapilli e dalle operazioni di rimozione affidate a diversi, troppi, enti ognuno per la propria fetta di competenza”.

 

I sindaci chiedono interventi immediati e ben coordinati e propongono una soluzione per la reperibilità di fondi in casi di emergenza naturale: “Abbiamo anche proposto la individuazione di un fondo unico da parte della Regione da destinare proprio a questo tipo di eventi, non come elargizione a pioggia di soldi ma in base alle certificazioni di spesa calcolate dal Dipartimento regionale di protezione civile e relative ai singoli interventi a cui nel corso dell’anno si è costretti nei diversi singoli territori, con prezzi stabiliti dalla Protezione civile. Non vogliamo un euro in più”. L’idea che i sindaci propongono alla Regione è quella di una somma del fondo per le Autonomie locali da cui attingere solo in base alle effettive necessità e dietro rendicontazione della Protezione civile regionale. “Sarebbe l’ideale per poter con immediatezza avviare e ultimare le operazioni di rimozione, perché la cenere vulcanica può causare problemi alla salute oltre che rappresentare motivo di disordine sostanziale nelle strade e nelle piazze e di provato pericolo per la circolazione viaria. La cenere non si scioglie come neve al sole, ma deve essere rimossa, immediatamente, con un modello unico e ben concertato. Pensiamo che la Giunta regionale dovrà approvare la delibera che riconosca lo stato di calamità naturale, come ci è stato garantito circa 15 giorni fa. Lo stato emergenziale significherebbe poter accedere a procedure diverse che ormai sono indifferibili”.

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