Un tweet di Gramellini: “E’ morto Marcello Lippi”. Ma era una bufala

di Redazione

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Un tweet di Gramellini: “E’ morto Marcello Lippi”. Ma era una bufala

| sabato 06 Aprile 2013 - 10:49

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PALERMO, 6 APRILE 2013 – Sono le 12,15 quando un tweet partito da una delle pagine del vicedirettore de La Stampa, Massimo Gramellini, “vola” sulle scrivanie delle redazioni: è morto Marcello Lippi.

La ricerca di conferma da fonti ufficiali è la regola prima, in considerazione che della notizia non c’è alcun particolare. Niente di niente, dalle agenzie di stampa ai siti dei quotidiani sportivi e non, da Facebook a twitter: nessun lancio, nessuna ripresa. E quindi nessuna conferma. Persino il sito della Stampa sull’argomento tace. Se non fosse per l’autorevolezza di Gramellini il twitt avrebbe già preso la direzione del cestino. Trentacinque minuti dopo è lo stesso Gramellini a risolvere il mistero. “Scusatemi mi hanno dato una notizia falsa è morto Claudio Lippi (omonimo del presentatore e prima voce di Milan Channel ndr) però la settimana scorsa! Scusatemi ancora…”.

 

La certezza è che troppe sono le falle che si possono aprire all’interno dei sistemi informatici, troppi i dubbi sulle fonti delle notizie, eccessivo e a volte spregiudicato l’uso dei social. Nè verità, nè scherzo: una semplicissima bufala. Come tante ce ne sono state nella storia del giornalismo. Solo che oggi è diversa la velocità della diffusione e superiore la massa che viene raggiunta. E quindi il gioco si fa ancor più pericoloso.

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