Maxi-retata antimafia dei Carabinieri. 37 arresti, finisce in manette anche il sindaco di Montelepre: i nomi e le foto

di Redazione

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Maxi-retata antimafia dei Carabinieri. 37 arresti, finisce in manette anche il sindaco di Montelepre: i nomi e le foto

| lunedì 08 Aprile 2013 - 05:30

sciortino-tinervia

MONREALE (PA), 8 APRILE 2013 – Vasta operazione antimafia da parte dei Carabinieri del gruppo di Monreale, in provincia di Palermo. Dall’alba i militari stanno effettuando 37 arresti in relazione alle indagini, avviate nel 2010, che avrebbero documentato la costituzione di un nuovo mandamento di Camporeale.

 

Tra gli arrestati ci sarebbe anche il sindaco di Montelepre, Giacomo Tinervia (a destra nella foto)

Si tratterebbe, come descritto dagli stessi Carabinieri, di un supermandamento, nato dall’unione di quelli di San Giuseppe Jato e Partinico, capace di imporsi con la forza sulle famiglie mafiose palermitane.

 

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Il progetto sarebbe stato ideato dal boss Domenico Raccuglia. Dopo il suo arresto, risalente a due anni fa, sarebbe stato ripreso da Antonio Sciortino (a sinistra nella foto), intanto tornato in libertà dopo aver scontato dodici anni di carcere. Il nuovo gruppo avrebbe cercato l’alleanza delle famiglie mafiose di New York per consolidare la propria egemonia sul territorio. 

 

L’operazione vede impiegati più di 300 carabinieri supportati dall’alto con due elicotteri.

 

Questi i nomi degli arrestati: Giuseppe Abbate, Antonio Badagliacca, Domenico Billeci, Davide Buffa, Sebastiano Bussa, Valica Buzila, Onofrio Buzzatta, Angelo Cangialosi, Calogero Caruso, Sergio Damiani, Antonino Giambrone, Ignazio Grimaudo, Carmelo La Ciura, Francesco Lo Cascio,  Giuseppe Lo Voi, Giuseppe Libranti, Giuseppe Lombardo, Salvatore Lombardo classe 1922, Giovanni Longo, Vincenzo Madonia, Christian Madonia, Giuseppe Marfia, Francesco Matranga, Giuseppe Micalizzi, Salvatore Mulè, Santo Porpora, Salvatore Prestigiacomo, Salvatore Romano, Giovanni Rusticano, Antonino Sciortino, Giuseppe Speciale, Francesco Sorrentino, Giacomo Tinervia, Salvatore Tocco, Francesco Vassallo, Giuseppe Antonio Vassallo.

 

“L’operazione Grande Mandamento è la più importante degli ultimi 20 anni ed è stata condotta senza collaboratori di giustizia”, ha dichiarato ai cronisti il comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, colonnello Pierangelo Iannotti. “La compagine mafiosa sebbene indebolita dallo sforzo repressivo – ha aggiunto – è comunque dinamica e pericolosa, capace di rigenerarsi e di darsi nuovi assetti territoriali fino a dare avvio a un super mandamento di Camporeale che accorpa due mandamenti”. 

 

Il comandante del gruppo Carabinieri di Monreale, Pierluigi Solazzo, ha fatto riferimento nel dettaglio ai capi d’accusa che pesano sul sindaco di Montelepre, Giacomo Tinervia. “Un imprenditore edile – dice il tenente colonnello Solazzo – per avere un lavoro, in particolare per la manutenzione di una
scuola di Montelepre, ha dovuto pagare 7 mila euro al sindaco del Paese e altri 20 mila in piu’ trance al mandamento mafioso di riferimento”.

 

“Non mancano elementi che non sono nuovi ma compaiono periodicamente in questo tipo di indagini, come il forte tentativo di influenzare le amministrazioni politiche locali”. Lo ha sottolineato il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, “In questa operazione vediamo coinvolte due amministrazioni comunali: Montelepre e Giardinello, che sono state oggetto di un fortissimo inquinamento mafioso. Questo è un elemento allarmante, ma che non deve meravigliarci piu’ di tanto perchè è nota la propensione della mafia di fare politica, di sfruttare il proprio radicamento territoriale per influenzare i processi politici. Il resto è un quadro consueto di estorsioni con l’aggiunta di un reato ormai desueto e cioè l’abigeato, cioè il furto di capi di bestiame in grandi quantità”.

 

Anche un caso di lupara bianca è stato scoperto durante l’indagine. Nel periodo febbraio-marzo 2012, a conclusione della fase di riorganizzazione e stabilizzazione dei nuovi assetti di cosa nostra, le intercettazioni avrebbero rilevato come “tale repentina ed autorevole riorganizzazione del territorio”, sostengono gli investigatori, non sarebbe passata indenne ed avrebbe generato l’insorgere di tensioni proprio nei territori di Altofonte e Monreale.

 

Dalle indagini che hanno portato all’azzeramento del nuovo super “mandamento” mafioso di Camporeale emerge anche la storia di una estorsione denunciata. E la vittima è l’ex sindaco di Monreale, Toti Gullo che ha denunciato tutto. Nel mirino degli estortori era finita un’impresa edile di Monreale, il cui titolare è Onofrio Gullo, figlio dell’ex sindaco della cittadina normanna. Proprio all’ex primo cittadino sarebbe stata rivolta una richiesta di “pizzo” per le attività svolte dall’impresa del figlio.

 

In questo contesto sarebbe maturata la decisione di eliminare un uomo, che probabilmente voleva opporsi alla riorganizzazione territoriale maturata da Antonino Sciortino, con specifico riferimento alla famiglia mafiosa di Monreale, in contrasto con la decisione di riconoscere in Vincenzo Madonia un ruolo di vertice. Vittima designata, inghiottita dalla lupara bianca, Giuseppe Billitteri, un venditore ambulante incensurato, legato da vincolo di parentela (zio in quanto sposato con la sorella del suocero) a Sergio Damiani, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Monreale, la cui candidatura al ruolo di vertice sarebbe emersa proprio nel corso delle indagini.

 

L’attività investigativa avrebbe permesso di ricostruire la pianificazione dell’omicidio, avvenuta con il metodo della “lupara bianca” il 22 marzo 2012, sotto la regia, secondo quanto accertato dagli investigatori, di Giuseppe Libranti Lucido ed eseguito ad Altofonte presso l’abitazione di Giuseppe Antonio Vassallo, vice di Giuseppe Marfia. L’uomo sarebbe stato strangolato ed il cadavere trasportato e poi nascosto in un terreno, a Camporeale. Inoltre, i carabinieri hanno individuato anche i presunti complici dell’omicidio ed i loro relativi ruoli: Giuseppe Antonio Vassallo, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Micalizzi e Francesco Lo Cascio.

 

“Un plauso alle Forze dell’Ordine che oggi hanno sgominato un nuovo super mandamento che la mafia aveva creato a Camporeale. Si tratta di un’operazione importante, frutto di un lavoro d’indagine lungo e complesso, che conferma l’impegno dello Stato per contrastare in maniera dura ed efficace la criminalità organizzata”. Lo ha detto la senatrice Simona Vicari, commissario provinciale del Pdl a Palermo, commentando la vasta operazione antimafia condotta dai carabinieri. “Per questo – ha aggiunto Vicari – più forte deve giungere il nostro ringraziamento a chi quotidianamente è impegnato nella lotta alla mafia e nel garantire la sicurezza dei cittadini”.

 

 

 

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