Ma Gea Schirò non è d’accordo: “Io lavoro da mattina a sera, lo stipendio deve essere adeguato”

di Redazione

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Ma Gea Schirò non è d’accordo: “Io lavoro da mattina a sera, lo stipendio deve essere adeguato”

| venerdì 12 Aprile 2013 - 14:26

Gea Schirò

PALERMO, 12 APRILE 2013 – “Alla faccia di chi dice che non si lavora!”. Si sente un po’ come il bambino protagonista della “Fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl, la parlamentare siciliana di Scelta civica con Monti, Gea Schirò: “Tutto è nuovo, tutto è da scoprire, da studiare”, dice. E lo stipendio da deputato quindi, comparato agli impegni, non è poi così basso.

“Entro ogni giorno a Montecitorio alle 9 del mattino e ci sono giorni – racconta il deputato – in cui non esco prima delle 23. Dal lunedì al venerdì. Ci sono mille cose da fare, temi da studiare, discorsi da scrivere, persone da incontrare, gruppi da coordinare”.

Gea Schirò, alla sua prima legislatura, è stata nominata segretaria d’Aula e deve gestire un ufficio composto da circa 50 persone.

“Parlare di stipendi – prosegue Schirò – è necessario, a mio parere, soltanto se non si lavora tanto quanto si dovrebbe. Ma se prendi il tuo ruolo con coscienza, consapevolezza e responsabilità, impegni la maggior parte del tuo tempo, dei tuoi pensieri, della tua vita, in fin dei conti il compenso deve essere adeguato. Tra l’altro, da ricerche che abbiamo effettuato anche come gruppo, abbiamo scoperto che rientriamo perfettamente nella media europea e soltanto due nazioni hanno indennità più basse delle nostre, anche se, considerando le varie voci della busta paga, alla fine siamo tutti, più o meno, sullo stesso livello. Inoltre, il nostro stipendio è pari a quello degli alti funzionari della Pubblica amministrazione”.

La parlamentare siciliana, a differenza di quanto a raccontato a Si24 Davide Faraone, ha preferito non restare in un albergo, ma affittare una casa, già arredata, nei pressi di Montecitorio. Una soluzione che le permette di avere più vicini anche i suoi due figli adolescenti, che spesso vanno a Roma per andarla a trovare, ma anche perché ha portato con sé moltissimi libri.

“Una soluzione – conclude Gea Schirò – che mi permette anche di essere più presente ai lavori del Parlamento. Un’idea che molti miei colleghi dovrebbero prendere a esempio, perché in troppi  sono presenti soltanto alle sedute d’Aula e dal martedì al… mercoledì”.

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