Palermo, nuova intimidazione ai sindacalisti Amat. Calà (Cgil): “Clima di terrore”

di Redazione

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Palermo, nuova intimidazione ai sindacalisti Amat. Calà (Cgil): “Clima di terrore”

| venerdì 19 Aprile 2013 - 14:34

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PALERMO, 19 APRILE 2013 – All’Amat, l’azienda palermitana di trasporto pubblico, si respira un’aria sempre più pesante. Una seconda intimidazione ad un sindacalista è avvenuta nelle prime ore della mattina.

 

Stavolta a finire nel mirino è stato il segretario della Filt Cgil di Palermo, Gaetano Bonavia. Le gomme della sua auto posteggiata davanti alla sede dell’azienda in via Roccazzo sono state tagliate. L’episodio arriva un mese dopo il danneggiamento della vettura di un altro rappresentante sindacale Amat, Salvatore Girgenti di Cisl Trasporti. Una settimana fa, infine, le minacce di morte da parte di un sindacalista ad un dirigente dell’Amat che ha chiesto di essere posto in aspettativa.

 

Tutti episodi che seguono la firma dell’accordo sindacale siglato del 20 marzo scorso tra l’azienda e Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Orsa, con l’opposizione di due sole sigle, Ugl e Cobas, che ha previsto la riorganizzazione dell’officina, con l’eliminazione dei turni notturni.

 

“Considerato che Bonavia non si occupa d’altro che di attività sindacale, non possiamo che mettere in riferimento questo atto con i dissensi espressi in azienda sull’accordo sindacale – dicono il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Cala’, e Rosario Carbone e Francesco Mineo, rappresentanti aziendali della Filt Cgil di Palermo – Si presume che i due atti siano in qualche modo legati, essendo entrambi rivolti ai segretari del settore trasporti: entrambi hanno ritrovato l’auto danneggiata davanti all’autoparco. Se l’atto vuole essere un’intimidazione l’iniziativa della Cgil, che sta cercando assieme alle altre sigle sindacali Cisl, Uil, Cisal e Orsa di aiutare l’Amat a uscire fuori dalle sacche dell’inefficienza, non si ferma. Anzi porteremo avanti la nostra iniziativa con maggiore determinazione. Quello che deve essere fatto per il bene dell’azienda lo faremo senza piegarci”.

 

Calà parla di “un clima di terrore” e si appella al questore e al prefetto affinché intervengano a tutela dei lavoratori. Riteniamo imprescindibile -conclude- aprire un tavolo sulla riorganizzazione delle partecipate, cosa che chiediamo da tempo inascoltati al sindaco”.

 

“All’amico Gaetano, che ho avuto modo di apprezzare negli anni per il suo lavoro per l’azienda e i suoi lavoratori – ha detto il vicesindaco Cesare Lapiana – ho voluto esprimere la mia solidarietà anche sul piano personale. Sono certo che il vile atto di cui è stato vittima non intaccherà minimamente il suo impegno”.

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