Napolitano bis, sul web le reazioni dei politici siciliani

di Redazione

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Napolitano bis, sul web le reazioni dei politici siciliani

| sabato 20 Aprile 2013 - 20:09

Il Quirinale

PALERMO, 20 APRILE 2013 – Il Partito democratico è in frantumi. Il Movimento 5 Stelle dà in escandescenze in piazza. Scelta civica con Monti è in attesa di comunicazioni dal Colle. L’unico che gongola è il Popolo della libertà. Questo è lo scenario che si è creato nel panorama politico italiano dal momento in cui il Napolitano bis ha avuto inizio.

“La soluzione di Napolitano noi del Pdl – scrive su Twitter la senatrice berlusconiana, Simona Vicari – l’avevamo auspicata sin dall’inizio. È un gesto di grande responsabilità e saggezza”.

E Francesco Cascio, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, a Roma come delegato regionale per l’elezione del Capo dello stato, lo conferma: “Il Napolitano bis era l’unica soluzione sensata in un momento così critico. Auguri Presidente, da oggi tutti dobbiamo seguire il suo esempio”.

Il Movimento 5 Stelle, che imperterrito ha continuato a votare Stefano Rodotà per tutte e sei le votazioni, non ha gradito la rielezione di Napolitano. Sempre sui social network, luogo privilegiato di espressione politica, Riccardo Nuti, deputato siciliano del movimento di Beppe Grillo ha cinguettato: “C’era una volta Napolitano…anzi c’è ancora. I partiti hanno gettato giù la maschera!”. E il senatore grillino Francesco Campanella aggiunge su Facebook: “Di fronte alla prospettiva del disfacimento il PD si è rifugiato dietro la figura del presidente Napolitano. Non basterà quello a convincere i propri elettori. Ha solo rallentato la presa d’atto del proprio tramonto politico. Nel PDL hanno gradito complici e sornioni. Questa battaglia l’hanno vinta loro. Il percorso per il cambiamento continua”.

E proprio il Pd è il vero sconfitto di queste tre giornate di votazioni in Seduta comune per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il partito di Pier Luigi Bersani non è riuscito a portare un nome che potesse raccogliere una maggioranza, seppur assoluta e non qualificata. Ci hanno provato con Franco Marini e Romano Prodi. Hanno dato la colpa alla corrente contestatrice del sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma il renziano della Sicilia, Davide Faraone, del Partito democratico, rimanda al mittente le accuse: “PD, PDL, M5S, tutti responsabili di questo caos, incapaci di mettere davanti ai propri interessi, gli interessi del paese. Il senso dello Stato dimostrato da Napolitano è inversamente proporzionale alla capacità dei partiti di trovare nuove soluzioni. Da oggi l’Italia è una Repubblica presidenziale”.

Ed è stata sancita anche la fine della coalizione “Italia bene comune” che aveva visto Partito democratico e Sinistra ecologia e libertà affrontare insieme la campagna elettorale. Il partito di Nichi Vendola, che per senso di lealtà aveva votato compatto Romano Prodi nella quarta votazione, ha scelto poi di sostenere, con il Movimento 5 Stelle la candidatura di Stefano Rodotà. Non hanno vinto. Su Twitter il sarcasmo rivolto agli ex alleati di Erasmo Palazzotto, attuale coordinatore regionale della Sicilia di Sel e deputato: “Non abbiamo perso noi, hanno perso gli Italiani e l’unico vincitore è come sempre #Berlusconi. #graziepd”.

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