Emergenza rifiuti a Palermo, Legambiente: “Intervenga l’esercito per ripulire la città”

di Redazione

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Emergenza rifiuti a Palermo, Legambiente: “Intervenga l’esercito per ripulire la città”

| giovedì 25 Aprile 2013 - 15:18

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PALERMO, 25 APRILE 2013 – Ancora emergenza rifiuti a Palermo e Legambiente chiede l’intervento dell’esercito per ripulire la città.

Prosegue a ritmo serrato la raccolta da parte dell’Amia, 450 tonnellate sono state conferite in mattinata alla discarica di Bellolampo, entro sera saranno mille tonnellate. Ma la situazione resta molto critica.

La notte scorsa numerosi i cumuli di rifiuti sono stati dati alle fiamme. Decine le chiamate ai vigili del fuoco, il rogo più grosso si è verificato al campo nomadi di viale del Fante. I pompieri hanno lavorato per ore prima di spegnere l’incendio.

E intanto Legambiente chiede che intervenga l’esercito “indispensabile per ripulire rapidamente le strade – dice il presidente regionale, Mimmo Fontana – . Non si possono aspettare ulteriormente due o tre settimane, la salute pubblica deve essere garantita immediatamente”.

Gli ambientalisti bocciano anche la soluzione giunta da Roma con il prolungamento dello stato d’emergenza e la nomina di un commissario straordinario che dovrebbe arrivare a giorni.

“Le gestioni commissariali – dice Fontana – non solo non servono a risolvere i problemi ma, anzi li incancreniscono. Riteniamo oggi necessario ribadire, ancora una volta, la nostra contrarietà ad ogni dichiarazione di emergenza perchè, come sottolineato anche nelle conclusioni della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, soprattutto in Sicilia le gestioni commissariali non hanno mai risolto i problemi, ma sono servite solo a fare affari. Dovendo, comunque, prendere atto della decisione del Consiglio dei Ministri, facciamo appello al governo Crocetta – continua Fontana – perché quanto meno rinunci esplicitamente alla deroga alle normative ambientali”.

 

Fontana parla anche della discarica di Bellolampo: “Il primo obiettivo è quello di risanarla e metterla in sicurezza. E per farlo occorre necessariamente chiuderla per qualche mese e conferire i rifiuti altrove”.

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