Catania, avrebbe favorito la latitanza di un boss del clan Santapaola: arrestato dai Carabinieri

di Redazione

» Cronaca » Catania, avrebbe favorito la latitanza di un boss del clan Santapaola: arrestato dai Carabinieri

Catania, avrebbe favorito la latitanza di un boss del clan Santapaola: arrestato dai Carabinieri

| lunedì 29 Aprile 2013 - 15:47

castelli-giovanni-arrestocarabinieri

CATANIA, 29 APRILE 2013 – Avrebbe favorito la latitanza del reggente del clan Santapaola, Orazio Magrì.

 

Con questa accusa i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di Giovanni Castelli, 36 anni, pregiudicato. Il reato contestato è favoreggiamento personale aggravato dalla finalità mafiosa.

Magrì era sfuggito alla cattura il 25 luglio 2012 quando i Carabinieri avevano tentato di notificargli un provvedimento di carcerazione per associazione per delinquere di tipo mafioso (operazione “Stella Polare”). Ad ottobre un nuovo provvedimento restrittivo per l’omicidio di Sebastiano Paratore, avvenuto ad Acicatena 1’11 marzo 2005. Magrì è stato arrestato il 3 gennaio scorso.

Le indagini condotte dalla locale DDA presso la Procura della Repubblica e dai Carabinieri per la cattura del latitante, attraverso le intercettazioni e i pedinamenti hanno appurato che Castelli, titolare del night club “River” di Aci Sant’Antonio, avrebbe aiutato Magrì non solo a sfuggire alle forze dell’ordine ma anche a rimanere in contatto con la cosca Santapaola. Castelli era anche il “custode” del telefono che veniva usato saltuariamente da Magrì per comunicare, tramite sms, con i propri familiari o per impartire disposizioni agli associati per la gestione del clan.

Castelli aveva due cellulari che di volta in volta consegnava a Magrì ed al destinatario dei suoi messaggi. Inoltre i Carabinieri hanno scoperto un flusso di denaro dalla Romania per il sostentamento del latitante. Circa duemila euro al mese venivano indirizzate, tramite un money transfer, a una donna rumena, originaria di Curtea De Arges (località in cui Magrì fu catturato), con la quale il latitante intratteneva una relazione sentimentale e che, in Italia, risultava anagraficamente inserita nel nucleo familiare di Castelli.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820