Omicidio Pandolfo, bruciata stanotte l’auto della vittima. Caccia ai complici. C’è un testimone?

di Redazione

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Omicidio Pandolfo, bruciata stanotte l’auto della vittima. Caccia ai complici. C’è un testimone?

| giovedì 09 Maggio 2013 - 10:35

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PALERMO, 9 MAGGIO 2013 – Adesso anche l’ultimo dubbio è stato sciolto, il diciassettenne non era solo mentre Massimo Pandolfo venina colpito da 40 coltellate e sfigurato a colpi di pietra. A neanche ventiquattr’ore dall’arresto del minorenne, ignoti hanno bruciato stanotte la Citroen C3 della vittima. Ma c’è un testimone che ha visto tutto.

 

In una stradina di Brancaccio brucia un’auto, sembra il normale copione dei roghi di questi giorni, intervengono i vigili del fuoco. Ma poi i Carabinieri risalgono al proprietario, l’uomo ucciso ad Acqua dei Corsari. Sono intervenuti gli esperti della sezione scientifica che sembra non abbiano trovato elementi importanti se non i documenti di Massimo Pandolfo.

 

Ma c’è un testimone che ha assistito al momento in cui l’auto veniva data alle fiamme. Ha raccontato di aver visto tre uomini darsi alla fuga subito dopo aver incendiato la Citroen C3 nella zona di Settecannoli. Avrebbe anche fornito alcuni particolari che potrebbero indirizzare le indagini degli inquirenti, attualmente alla ricerca dei complici del minorenne che ha già confessato l’omicidio.

 

All’interno della vettura i militari hanno comunque recuperato molti reperti. Ma l’elemento più importante riguarda la sicurezza dell’esistenza di complici. Ma anche di qualcosa di più. Potrebbero non essere gli ignoti ad avere aiutato e coperto il ragazzo, potrebbe anche essere il contrario. Che la confessione del minorenne sia anche un modo per coprire quanto meno chi ha ideato l’aggressione?

 

Un omicidio, tra l’altro, che ricorda nella dinamica altri due episodi avvenuti una decina di anni fa, quando il minorenne era ancora un bambino. Un violento accoltellamento durante un rapporto omosessuale nella zona della stazione Centrale di Palermo per il quale fu identificato dai carabinieri ed indagato un giovane all’epoca minorenne e nell’ottobre del 2006 l’omicidio del diacono di Altofonte, Giuseppe Pipitone, 65 anni. Il suo corpo fu trovato in un greto alla foce del fiume Oreto accoltellato, un orecchio staccato a morsi probabilmente durante un rapporto sessuale.

Sono passati quasi dieci anni e l’incubo ritorna.

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