L’omicidio – sucidio di via Di Marco: il film delle otto ore di follia

di Redazione

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L’omicidio – sucidio di via Di Marco: il film delle otto ore di follia

| venerdì 17 Maggio 2013 - 16:20

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PALERMO, 17 MAGGIO 2013 – Non è stato un raptus durato pochi minuti ma quasi 8 ore di follia quelle di Gabril Dimitru sulle quali indagano gli uomini della Polizia. Ancora da ricostruire nei dettagli ciò che legava le tre vittime di mercoledì: le due donne uccise in via Vincenzo Di Marco e l’autore del gesto, Dimitru, che poi si è suicidato.

 

Ciò che è certo è che l’uomo non abita più in casa con la moglie ma ha ancora le chiavi. Mercoledì arriva nell’appartamento quando la moglie non c’è. Trova Henryka Piechulska, la coinquilina polacca della moglie. Forse una nascosta attrazione fisica nei suoi confronti o forti motivi di risentimento: in ogni caso la polacca è la prima a essere uccisa. Soffocata, il corpo pieno di lividi e anche violentata, forse quando era già morta. 

 

La moglie, Mihaela Gavril, rientra quando già è avvenuto il primo omicidio. Dimitru uccide anche lei a colpi di accetta, due ore dopo avere ucciso la donna polacca. Sono le dieci dl mattino e la follia del romeno non si placa. Esce dal portone, al numero 21 di via Di Marco: nessuno lo nota, come d’altronde accadeva spesso. Va verso sinistra, forse sa che a destra c’è il commissariato “Libertà” della Polizia.

 

Si ritrova in via Duca della Verdura e probabilmente si incammina verso il mare. Forse pensa di potere fuggire in qualche modo ma quattro ore dopo si lancerà contro l’automotrice diesel della metropolitana, a braccia spalancate incontro alla morte come testimonia il conducente. Come e quando Dimitru arriva nel tunnel fra le fermate Fiera e Imperatore Federico? Nelle immagini delle telecamere di tutte le stazioni della metro di lui non c’è traccia. L’unica possibilità è che l’uomo da via Duca della Verdura sia arrivato all’ingresso dello scalo merci alle spalle del mercato ortofrutticolo.

 

Una zona che oramai è terra di nessuno, niente telecamere di sorveglianza, nessuno che lavori più nel sito ferroviario dismesso. Ma da lì passano anche i binari della ferrovia metropolitana. Potrebbe essere stato proprio dopo una lunga e disperata passeggiata che Dimitru decide di togliersi la vita. Alle 14.10 passa il treno, Dimitru si butta senza dare al conducente la possibilità di frenare. Poi è tutto finito.      

 

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