“La Juve? La meno scarsa”: quando un anti juventino che “rosica” deve ricorrere alla fantasia

di Redazione

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“La Juve? La meno scarsa”: quando un anti juventino che “rosica” deve ricorrere alla fantasia

| martedì 21 Maggio 2013 - 08:06

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PALERMO, 21 MAGGIO 2013 – Domenica scorsa è terminato il campionato di calcio. Scudetto alla Juve, Champions per Napoli e Milan, serie B per Palermo, Siena e Pescara. Lo scrittore palermitano Marco Pomar scrive per Si24 un pezzo semiserio da tifoso e appassionato.

 

 

È finito il campionato di calcio di serie A, il vero oppio dei popoli. Più seguito del Vaticano, più carismatico di Beppe Grillo, più scontato del Pd, più incerto del Popolo delle Libertà, è stato anche quest’anno vinto dalla Juventus.

I numerosi detrattori della vecchia signora, tra i quali il sottoscritto tutto sommato si annovera, stavolta hanno poco da dire. Niente questioni di centimetri, gol di Muntari non visti, di Turone annullati, rigori a Ronaldo non dati. Non sarà la compagine simpatia (e quando mai lo è stata?) ma è stata, senza tema di smentita, la squadra più forte, o la meno scarsa, vista la credibilità internazionale del nostro calcio.

Segue il Napoli, il quale onestamente più di così non poteva fare. Onore a Mazzarri, un altro affabile come D’Alema, ma molto più efficace. Chissà se i partenopei continueranno la parabola ascendente senza il loro allenatore e senza, pare, il bomber Cavani. Al terzo posto il Milan, che lo scorso campionato si lamentava degli arbitri, ma quest’anno non sembra che il cavaliere e Galliani abbiano strepitato più di tanto. Potere del clima di pacificazione nazionale?

 

Va in champions con un mezzo furtarello ai danni dell’ottima Fiorentina di Montella, forse l’allenatore italiano più interessante e preparato degli ultimi anni. Solo gli illuminati dirigenti romanisti potevano preferirgli Luis Enrique nel 2011 e Zeman quest’anno. Perseverare diabolicus. Onori e gloria, oltre alla citata Fiorentina, costruita ottimamente (con una difesa meno scarsa e un bomber, avrebbe insidiato la capolista), all’Udinese di Guidolin, i cui miracoli si ripetono di anno in anno.

 

Pessimo campionato per Roma e Inter, in calo finale evidente per la Lazio,che pure ha offerto sprazzi di buon calcio.
Roma e Inter pagano gli errori societari, la prima ancora in cerca di un vero comandante fuori dal campo, e da un progetto tecnico serio. Se non continua con errori clamorosi, è comunque destinata ad un buon futuro, vista l’età media dei migliori giocatori in rosa, pupone a parte. La seconda manifesta incapacità societarie imbarazzanti, nascoste bene negli anni di Mourinho. Ciclo irripetibile per i prossimi secoli.

Sulle altre squadre poco da dire, mediocrità diffusa e programmazione inesistente. Con l’eccezione del Catania, e il top raggiunto da Zamparini, capace in tre anni di distruggere squadra, sogni e entusiasmi, riportando il Palermo in B, chissà per quanto.

 

Domenica prossima l’epilogo stagionale con la finale stracittadina romana di coppa Italia. Chi vince salva la stagione e sfotte i cugini, a chi perde pernacchie e polvere. Finirà ai rigori, accetto scommesse.

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