I sindacati rompono con Crocetta: “Emergenze trasformate in teatrini” VIDEO

di Redazione

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I sindacati rompono con Crocetta: “Emergenze trasformate in teatrini” VIDEO

| giovedì 30 Maggio 2013 - 09:42

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PALERMO, 30 MAGGIO 2013 – È rottura tra sindacati e Regione siciliana. Cgil, Cisl e Uil accusano: “Il Governo Crocetta non ha una strategia per la crescita, insegue soltanto le emergenze e le trasforma in teatrini politici”.

 

Una denuncia grave, quella giunta dai tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone. “Il governo ha professato più volte la sua volontà di cambiare questa terra – dicono – ma nessun atto concreto è stato deciso fino a ora. Noi abbiamo tutta l’intenzione di collaborare con la Giunta e coadiuvarla nel raggiungimento dei suoi obiettivi, ma abbiamo bisogno di una strategia pragmatica e condivisa”.

 

È una fotografia scolorita quella della Sicilia che i sindacati raccontano: povertà in crescita, settori occupazionali sempre più in crisi, disoccupazione giovanile a livelli record, politiche sociali inesistenti. Per protestare contro questo stato di crisi, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato per il 6 giugno una grande manifestazione regionale al Teatro Politeama a cui interverranno tutti i rappresentanti del mondo del lavoro.

 

“Invitiamo il Governo ad ascoltare questa gente che non ce la fa più, a trovare delle soluzioni – dice Bernava – perchè non si possono affrontare soltanto le emergenze di chi usa la violenza. Alla Sicilia serve una strategia per attrarre investimenti produttivi, bisogna rilanciare le infrastrutture. Dobbiamo pensare ad un piano straordinario pluriennale per superare le storiche emergenze e utilizzare produttivamente i precari, la pubblica amministrazione, i lavoratori della formazione e dei forestali. È necessario pensare a delle politiche di contrasto alla povertà per le famiglie e gli anziani. Infine, – conclude il segretario della Cisl Sicilia – urge un’accelerazione della spesa dei Fondi europei“.

 

“Un segnale d’allarme per le Istituzioni – dice Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil – dovrebbe essere l’aumento dei furti all’interno dei supermercati: cresce la micro criminalità perchè cresce la povertà. La situazione nell’isola è drammatica. Il 47 per cento delle famiglie è in difficoltà, cresce il disagio sociale, secondo nostre stime su dati della Corte dei Conti in questi anni di crisi sono venuti meno in termini di Pil 16 miliardi, l’apparato industriale si è contratto del 30 per cento. Di fronte a tutto ciò noi chiediamo al governo Crocetta di aprire il confronto con le parti sociali, andando oltre la discussione episodica e legata all’emergenza che ha contraddistinto finora il dialogo governo-sindacati”.

 

Ma dopo le accuse e le critiche, tocca a Claudio Barone, segretario regionale della Uil, tendere una mano da parte dei sindacati al Governo regionale: “Se Crocetta dimostrerà di avere realmente intenzione di cambiare questa terra, noi saremo al suo fianco. Sappiamo che il Governo regionale ha solo sette mesi di vita, ma la crisi ci impone di non perdere tempo”.

 

Ma anche il segretario della Uil Sicilia non risparmia una stoccata, stavolta ai novanta deputati dell’Assemblea regionale siciliana. Parlando della scelta dell’azienda russa Lukoil di investire in Sicilia nello stabilimento di Priolo, Barone ha detto: “La Lukoil ha deciso di investire in Sicilia un milione e trecento mila euro, ma già vediamo che all’Ars i primi deputati cominciano a sollevare dubbi e perplessità. Non è possibile che tutti quelli che decidono di investire in Sicilia devono pagare il pizzo non solo alla mafia ma… anche all’Assemblea regionale! Bisogna stendere un tappeto rosso a chi decide di investire qui”.

 

Nel video le interviste dei segretari regionali sulle emergenze della crisi in Sicilia.

 

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