Ghedini sui giudici: ” Prevenuti e vicini ai Pm”

di Redazione

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Ghedini sui giudici: ” Prevenuti e vicini ai Pm”

| lunedì 03 Giugno 2013 - 09:12

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MILANO, 3 GIUGNO 2013 – Riprende oggi a Milano con l’arringa difensiva di Niccolò Ghedini il processo sul caso Ruby, in cui è coinvolto Silvio Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile. Il procuratore aggiunto, Ilda Bocassini, aveva chiesto per il Cavaliere una condanna a sei anni di carcere e l’interdizione dai pubblici uffici perpetua e per sei anni dagli uffici legali. 

 

Niccolò Ghedini ha iniziato la sua arringa accusando il tribunale di essere 2prevenuto nei confronti della difesa”. L’avvocato, rivolgendosi ai giudizi, ha inoltre dichiarato: “Ho l’impressione di ingenerare fastidio come difensore. Analogo fastidio non sembra ingenerare la procura della Repubblica”. Ghedini ha anche sostenuto che esisterebbe una “vicinanza culturale” tra i pubblici ministeri e il collegio giudicante.

 

Secondo il legale di Silvio Berlusconi: “ci sono state ragioni di spettacolarizzazione più che di merito nella requisitoria del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, perché si è basata più su suggestioni che su dati processuali ed è stata segnata da un pregiudizio nei confronti dell’imputato e si è chiusa con una richiesta di condanna stratosferica”.

 

La difesa dell’ex primo ministro, prima di cominciare l’arringa difensiva, ha inoltre richiesto che venissero acquisite le trascrizioni della deposizione di Ruby resa nel al processo a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.

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