Il vicepresidente dell’Ue Tajani in Sicilia: “Nel 2015 i fondi europei non spesi saranno persi”

di Redazione

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Il vicepresidente dell’Ue Tajani in Sicilia: “Nel 2015 i fondi europei non spesi saranno persi”

| venerdì 07 Giugno 2013 - 17:05

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PALERMO, 7 GIUGNO 2013 – “Ci sono 31 miliardi di euro da spendere entro il 2015, altrimenti andranno persi”. È l’avvertimento del vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, che oggi, in visita in Sicilia, ha partecipato all’inaugurazione dell’operatività dell’aeroporto di Comiso e ha incontrato gli industriali siciliani.

 

“Se queste somme, di cui solo una minima parte è stata impegnata, non verranno spese entro i temini previsti – avverte Tajani in riferimento alla misura 1.11 del Por Sicilia e isole minori – si perderanno anche i cofinanziamenti nazionali”.

 

Una preoccupazione che è anche dell’assessore per il Turismo, Michela Stancheris, che dice: “Mi trovo tra l’incudine e il martello: da un lato c’è un tesoretto di 287 milioni da spendere entro il 2015, dall’altro mi ritrovo con il blocco della spesa per la malagestione degli anni passati. Finchè la mia rendicontazione non sbloccherà la spesa non potrò utizzare questi fondi – aggiunge l’assessore – ma se accetteranno il progetto che abbiamo proposto penso che i fondi saranno sbloccati entro la fine dell’estate”.

 

“L’Italia ha un enorme potenziale inespresso al Sud – prosegue Tajani – ma la Sicilia sta perdendo la partita sul Mediterraneo. Per questo ben vengano opere come l’aeroporto di Comiso e l’interporto di Termini Imerese”.

 

A proposito del nuovo scalo siciliano e delle polemiche sorte in merito alla possibile competizione con “Fontanarossa” di Catania, Tajani ha assicurato che, a parer suo, “l’aerostazione di Comiso non arrecherà alcun danno all’aeroporto vicino, anzi arricchirà il comparto turistico. Agli imprenditori del Sud dico che se ragioniamo con un ottica troppo cittadina rischiamo di non avere alcuna strategia, bisogna invece cercare di essere partecipi alla crescita”. Su Termini Imerese, invece, il vicepresidente della Commissione europea ha annunciato che “mercoledì la Commissione Europea ha stabilito che gli aiuti di Stato sono legittimi”.

 

Buone notizie dalla Commisisone europea sul fronte del credito alle imprese: “Parlamento e Consiglio Europeo hanno deciso di non applicare i criteri rigidi di Basilea 3 per prestiti alle imprese medio piccole fino ad un milione e mezzo di euro. In più – ha aggiunto Tajani – si sta lavorando per l’unione bancaria. La prima tappa è la trasparenza a sostegno dell’economia reale. Questo sbloccherebbe la circolazione del denaro per l’erogazione dei prestiti”.

 

Il presidente regionale di Confindustria, Antonello Montante, ha parlato anche della difficoltà di esportare i prodotti italiani in Europa. “Alcuni Paesi europei, come la Germania, non rispettano le norme Ue di reciprocità che regolano il mercato, creano mille barriere con specifiche tecniche e situazioni strane per cercare di ostacolare l’ingresso nel loro Paese. In Italia – precisa Montante – rispettiamo le norme comunitarie, ma i nostri produttori non hanno facile accesso negli altri Paesi. Tutto questo penalizza i migliori marchi siciliani ed italiani di eccellenza in diversi settori a partire dalla meccanica”.

 

Le parole di Antonio Tajani sulla situazione economica hanno immediatamente scatenato le polemiche del coordinatore nazionale del Pid-Cantiere popolare, Saverio Romano, che ha attaccato il Governo regionale: “Devono far riflettere le parole del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani che, a ragion veduta, ha segnalato come la Sicilia stia perdendo la partita del Mediterraneo, nonostante la sua centralità. Gravi mancanze sul fronte del turismo, della programmazione sulle infrastrutture e assenza di un piano generale di sviluppo”.

 

“Le colpe del governo Lombardo le stiamo ancora pagando – continua Romano – ma il governo Crocetta, al di là dei proclami, naviga a vista, preso dalla necessità di sopravvivere e impegnato a risolvere le beghe interne, con Pd e Udc oltre che incapace di allargare l’orizzonte della propria azione politico-amministrativa”.

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