“Nuovo corso Pd”, la corrente che bacchetta Crocetta. E D’Alia preme per la verifica di maggioranza

di Redazione

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“Nuovo corso Pd”, la corrente che bacchetta Crocetta. E D’Alia preme per la verifica di maggioranza

| lunedì 17 Giugno 2013 - 13:53

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PALERMO, 17 GIUGNO 2013 – Non si sono ancora conclusi i ballottaggi in tre capoluoghi di provincia e in alcuni comuni siciliani che già il centrosinistra torna a sfaldarsi. E stavolta la minaccia arriva da Enna, dalla roccaforte di Vladimiro Crisafulli, uno degli “impresentabili” delle scorse elezioni politiche.

 

Sono numerosi, infatti, gli esponenti del Pd che si sono riuniti in “casa” di Crisafulli per dare vita a una nuova corrente chiamata “Nuovo corso Pd”, una “iniziativa politico-culturale per determinare un forte cambiamento in Sicilia nella formazione politica e nel governo della Regione”. E proprio il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, è nel mirino della nuova formazione, che chiede al più presto un rimpasto di giunta per restituire al Partito democratico la sovranità che il voto gli aveva assegnato alle scorse regionali e di cui Crocetta, secondo “le accuse”, si è impadronito con il Megafono.

 

“Alle recenti elezioni amministrative – scrivono gli esponenti di “Nuovo corso Pd” – esso si è configurato come un partito del tutto autonomo, spesso in contrapposizione al Pd e come tale deve essere considerato”. Ecco perché, prosegue la nota, “non si chiede solo un rimpasto, ma il recupero di una dimensione politica del governo, più rappresentativa delle forze politiche che lo sostengono e quindi più capace di affrontare e superare positivamente i nodi strutturali della crisi siciliana”.

 

L’iniziativa è stata promossa da molti dei sostenitori dell’ex area Bersani-Mattarella, e ha visto la partecipazione di parlamentari come Capodicasa, Greco, Iacono, Zappulla, Alloro, Maggio, degli ex parlamentari Battaglia, Consiglio, Crisafulli, Di Benedetto, Donegani, Messina, Piro, Samperi, Russo, amministratori e quadri tra i quali Enzo Napoli, coordinatore dell’esecutivo regionale. Franco Piro è stato designato portavoce dell’area.

 

Messaggi di adesione sono pervenuti da Bruno Marziano, presidente della terza commissione Ars; dall’assessore regionale per il Territorio, Maria Lo Bello, dal sottosegretario per la giustizia, Giuseppe Berretta, dall’ex parlamentare Alessandra Siragusa. Un messaggio è stato inviato dall’ex parlamentare Pino Apprendi che, pur sottolineando la sua appartenenza all’area Letta, ha assicurato il proprio apporto per “battaglie comuni da condurre all’interno del Pd”. Presente ieri anche il deputato Fabrizio Ferrandelli.

 

“Il Pd deve lavorare per rappresentare compiutamente il blocco sociale del rinnovamento in Sicilia, anche in termini di governo, superando l’odierna marginalità. È inaccettabile – è scritto in una nota – che non sia ancora stata avviata negli organismi alcuna discussione anche in vista della preparazione del congresso regionale. Occorre una radicale modifica nel modo di essere del Pd, che deve essere fondato sul rispetto delle regole, sul pieno funzionamento dei meccanismi democratici di partecipazione e di scelta, sulla chiarezza della linea politica”.

 

Segnali chiari in vista di una verifica di maggioranza sono arrivati anche dal segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica amministrazione del Governo Letta: “Ci siamo incontrati e abbiamo stabilito di ripartire dal programma per attuare le riforme su cui abbiamo avuto il consenso degli elettori. Crocetta ci ha anche garantito che convocherà periodicamente vertici di maggioranza per compattare gli alleati. In Sicilia governa una maggioranza che è frutto dell’alleanza fra progressisti e moderati, come la chiama Giuseppe Lupo del Pd. E non ci sono alternative a tutto ciò”.

 

“Le recenti elezioni amministrative hanno detto chiaramente che il il Pdl ha una crisi strutturale – ha aggiunto il Ministro – e che molti elettori non vanno alle urne perchè delusi dall’attuale offerta politica. Dunque l’unica cosa che possiamo fare è lavorare per migliorare l’offerta politica per recuperare questi elettori delusi”.

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