PALERMO, 21 GIUGNO 2013 – “La politica è distante anni luce dalle difficoltà delle categorie più fragili, come le persone Lgbt. Va soltanto al traino delle associazioni”. La denuncia arriva da Marco De Giorgi, direttore dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
I rapporti tra politica e omosessualità e la protezione delle categorie più deboli sono i due temi principali affrontati nel corso dell’incontro che si è svolto ai Cantieri Culturali della Zisa, nell’ambito del programma del Pride Village 2013, a cui hanno partecipato anche il questore di Palermo, Nicola Zito, e il vice capo della Polizia, Francesco Cirillo.
“Non dobbiamo lottare soltanto per la discriminazione sessuale – ha detto Cirillo – ma per combattere qualsiasi crimine d’odio. Non basta una legge che contenga la parola ‘omosessuale’, dobbiamo sconfiggere le discriminazioni di ogni genere, razziale, religiosa, di genere”.
L’incontro è stato dedicato al capo della Polizia scomparso qualche mese fa, Antonio Manganelli, che tanto aveva lavorato affinchè nascesse l’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, per facilitare la denuncia da parte delle vittime degli atti discriminatori e la protezione dei colpiti.
Soddisfatto del modo in cui la città di Palermo sta reagendo al Pride il questore Nicola Zito. “Non ha dovuto faticare tanto. I cittadini si stanno divertendo senza creare problema alcuno all’ordine pubblico”, ha raccontato Cirillo.
A dare una mano nell’organizzazione dell’incontro, c’era anche Fulvio Boatta, il giovane che fu aggredito per la sua omosessualità da un uomo ubriaco in un locale della Vucciria.
