Lampedusa, dopo dieci anni O’Scià chiude i battenti

di Redazione

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Lampedusa, dopo dieci anni O’Scià chiude i battenti

| mercoledì 26 Giugno 2013 - 16:15

Claudio Baglioni, O'Scià, Lampedusa, immigrazione

PALERMO, 26 GIUGNO 2013 – Dopo dieci anni O’Scià, il festival di musica leggera italiana dell’isola di Lampedusa dedicato all’integrazione, chiude i battenti. La manifestazione, che si svolgeva sulla spiaggia della Guitgia, ideata dal cantautore Caludio Baglioni, era nata come forma di sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione clandestina.

Ora che l’esperienza di O’Scià è, ormai, alle nostre spalle – scrive la presidente della fondazione Rossella Barattolo in una nota pubblicata sul sito Fondazioneoscia.org – nel ringraziare tutti quelli che, con il loro contributo e con il loro lavoro, hanno reso non solo possibile, ma davvero grande questa bellissima storia, il grazie più grande di tutti va proprio alla gente di Lampedusa e delle Pelagie, per l’ospitalità, l’affetto, la partecipazione, ma soprattutto per la straordinaria lezione di umanità che, giorno dopo giorno, offre a tutti noi, rendendoci migliori cittadini del mondo”.

Dieci anni straordinari. Questa è stata l’esperienza di O’Scià. Straordinari per la durata: nessuna rassegna di musica per il sociale è mai stata altrettanto longeva. Né qui, né altrove. Straordinari per il posto: Lampedusa e le Pelagie costituiscono un incredibile paradiso naturale che tutto il mondo ci invidia. Straordinari per il tema: migrazioni e integrazione tra fedi, culture, storie, lingue e tradizioni è il tema-dei-temi. In un tempo nel quale la globalizzazione rende tutti co-protagonisti nel costruire il presente e nel progettare il futuro, davvero nessun uomo è, né può più essere, un’isola.

“Come Claudio Baglioni ha scritto più volte, il contrario di integrazione è disintegrazione, ed il rischio che essa comporta è un rischio che nessuno si può permettere. Dieci anni straordinari per il numero ed il livello degli artisti che sono scesi alla Guitgia, per mettere la loro immagine, la loro voce, la loro sensibilità, la loro passione civile e morale al servizio della causa di O’Scià. Più di trecento grandi nomi, italiani e stranieri, che ci hanno aiutato a far conoscere al mondo la causa di Lampedusa e della sua gente, ed a ricordare a tutti – istituzioni, media e opinione pubblica – che, dietro alla cronaca e alla contabilità non sempre felice dei recuperi in mare, batte il grande cuore della gente delle Pelagie. Un cuore da sempre aperto agli altri, capace, malgrado una quotidianità tutt’altro che favorevole, di mostrare al mondo cosa significano davvero parole come accoglienza, rispetto, solidarietà”.

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