Agrigento, truffa ai danni di Inail e Inps: sei arresti. In manette anche due medici. NOMI e FOTO

di Redazione

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Agrigento, truffa ai danni di Inail e Inps: sei arresti. In manette anche due medici. NOMI e FOTO

| venerdì 28 Giugno 2013 - 06:23

tribunale agrigento

AGRIGENTO, 28 GIUGNO 2013 – Infortuni sul lavoro inesistenti e indennità di disoccupazione non dovute: i carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno arrestato sei persone, due sono state sottoposte all’obbligo di dimora. 

 

L’inchiesta ruota intorno ad una presunta associazione a delinquere che avrebbe truffato l’Inail e l’Inps. Arrestati anche due medici, responsabili dei patronati di Agrigento e Raffadali.

 

Sono 87, complessivamente, le persone indagate nell’ambito della maxi inchiesta “Demetra” che la notte scorsa ha fatto scattare un’operazione con sei arresti: due in carcere e quattro ai domiciliari, e due misure minori di divieto di dimora e obbligo di presentazione).

 

Fra gli indagati c’è l’ex giocatore e allenatore dell’Akragas calcio, Dino De Rosa. Il provvedimento è stato firmato dal gip di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta dei pm Andrea Maggioni e Matteo Delpini. 

 

In carcere sono finiti: Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle, e Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, ex consigliere provinciale dell’Mpa. Arresti domiciliari per Salvatore Borsellino, 32 anni, di Agrigento, Giuseppe Gangarossa, 37 anni, di Agrigento, Salvatore Conti, 56 anni, di Agrigento, e Salvatore Russo, 36 anni, di Agrigento.

 

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Divieto di dimora in provincia di Agrigento per Luca Distefano, 30 anni, di Porto Empedocle. Obbligo di presentazione da adempiere tre volte alla settimana per Daniele Moscato, 31 anni, di Agrigento. Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata a falso e truffa.

 

I carabinieri hanno eseguito anche diverse perquisizioni nelle sedi di patronati in via Imera ad Agrigento, e nel corso principale di Raffadali, e in studi diagnostici e radiologici, uno dei quali al viale della Vittoria.

 

Le misure di custodia cautelare sono state disposte dal gip di Agrigenti Ottavio Mosti, su richiesta dei pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini.

 

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