Una lupara per “giocare alla mafia”: diventa un caso la trovata di un’azienda toscana

di Redazione

» Cronaca » Una lupara per “giocare alla mafia”: diventa un caso la trovata di un’azienda toscana

Una lupara per “giocare alla mafia”: diventa un caso la trovata di un’azienda toscana

| sabato 29 Giugno 2013 - 18:08

lupara giocattolo

PALERMO, 29 GIUGNO 2013 – È polemica per una lupara giocattolo, commercializzata da un’azienda toscana con tanto di “packaging a tema”. Come qualche settimana fa era successo per la panineria di Vienna che nel menù citava boss e vittime della mafia, l’arma giocattolo crea non poco clamore.

 

La scatola con cui viene venduto il giocattolo raffigura due uomini con la coppola e l’Etna sullo sfondo. In primo piano l’arma che in Sicilia è simbolo di morte per mano mafiosa. 

 

“Educare i bambini a crescere regalando per giocattolo il fucile a lupara, la coppola e magari il poster dell’Etna sullo sfondo non credo sia costruttivo in un Paese come il nostro. Basta con queste speculazioni”, dice il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Nello Musumeci. “La lotta alla mafia – aggiunge -, un cancro che ormai non conosce localizzazione territoriale, va combattuta soprattutto smitizzando i protagonisti delle consorterie criminali. È inaccettabile che non si comprenda come dai panini alle dichiarazioni dei calciatori, per giungere alla diffusione dei giocattoli e gadget si contribuisca ad abbassare il livello della tensione morale”.

 

Secondo Musumeci “la lotta alla mafia non è solo questione di ordine pubblico o di giustizia. È prima di tutto una scelta culturale rispetto alla quale occorre alzare le barriere della morale e iniziare anzitutto dai giovani. Spero che l’azienda produttrice di questo giocattolo si resa conto di quale messaggio negativo sta contribuendo a diffondere”.

 

Sulla vicenda interviene, proprio da Firenze dove ha presentato il movmento “Il Megafono”, anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta: ”Molto spesso si gioca e si scherza su queste simbologie della mafia, solo che la gente deve capire che non sono simbologie del folclore, ma sono simbologie di morte”. Crocetta invita ad avere “più rispetto di tragedie che ormai non riguardano più solo la Sicilia ‘ ricordando che mafia vuol dire ”bambini che ci hanno lasciato la vita, servitori fedeli dello Stato che sono stati uccisi, giovani e donne che hanno perso la vita”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820