Violentata ed uccisa a sei anni: oggi Aidone dedica una piazza e un parco giochi a Vincenzina Sudano

di Redazione

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Violentata ed uccisa a sei anni: oggi Aidone dedica una piazza e un parco giochi a Vincenzina Sudano

| lunedì 01 Luglio 2013 - 14:33

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AIDONE (EN), 1 LUGLIO 2013 – Quando il 27 settembre 1990 il su corpo fu trovato in un cassonetto dell’immondizia, seviziato brutalmente, la piccola comunità di Aidone cercò di linciare l’uomo arrestato con l’accusa di avere violentato e ucciso la piccola Vincenzina Sudano, di soli sei anni. Oggi, che Vincenzina di anni ne avrebbe 29, ad Aidone una piazza e un parco giochi sono stati a lei intitolati.

 

E per la prima volta un luogo pubblico in Sicilia porterà il nome di una vittima della pedofilia. L’associazione Meter di don Fortunato Di Noto che ha sollecitato l’intitolazione parla di momento storico, di una decisione che “intende risvegliare la coscienza nei confronti della tutela dei minori”.

 

L’omicidio della piccola Vincenzina sconvolse il paese. La bambina, sparita da casa in un pomeriggio di settembre, fu ritrovata il giorno dopo: il suo corpo, avvolto in una coperta di lana, fu trovato in un cassonetto dei rifiuti. Dell’atroce delitto fu subito accusato Marcello Calì, all’epoca trentenne. In tanti il pomeriggio prima lo avevano visto con la piccola per le strade del paese, sua la coperta in cui era avvolto il corpo della bambina.

 

Calì era uscito dal carcere da appena quattro mesi: nel 1979 era stato accusato di avere violentato il fratello dopo averlo legato ad un albero, condannato a due anni ne aveva scontato solo uno. In carcere era tornato per avere aggredito il sindaco di Aidone, durante un comizio. Da poco tornato in libertà viveva a due passi dalla casa di Vincenzina, diventata la sua vittima successiva. 

 

Riconosciuto colpevole, Calì è morto a Napoli nel 2009, mentre era detenuto a Poggioreale. Nel 2004 aveva tentato il suicidio nel carcere di Sulmona.

 

 

(nella foto il titolo di un articolo dell’epoca, pubblicato su L’Unità)

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