Palermo, la Rap sostituirà l’Amia. Ma è polemica sulla nuova società per lo smaltimento rifiuti

di Redazione

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Palermo, la Rap sostituirà l’Amia. Ma è polemica sulla nuova società per lo smaltimento rifiuti

| sabato 13 Luglio 2013 - 16:06

amia-essemme

PALERMO, 13 LUGLIO 2013 – Via libera alla Rap (Risorsa Ambiente Palermo), approvata dal consiglio comunale di Palermo la costituzione della società che dovrà sostituire l’Amia, la società che si occupa dello smaltimento rifiuti già in fallimento.

 

La delibera autorizza Palazzo delle Aquile a procedere dinanzi alla curatela fallimentare con la proposta di affitto per sei mesi, prorogabili per altri sei, del ramo d’azienda comprendente i 2390 lavoratori e i beni mobili delle due ex partecipate Amia ed Amiaessemme.

 

Il provvedimento è stato approvato a larga maggioranza ma con il parere contrario dei revisori dei conti che hanno espresso dubbi sulla congruità del prezzo di affitto e di vendita e sull’assenza di un piano industriale, che consenta di comprendere il vantaggio dell’operazione. Nella previsione di spesa, il costo del servizio aumenta di circa 40 milioni di euro, in più, con il rischio, secondo i revisori, di un aumento della Tares.

 

“Il risultato del voto – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – dimostra la bontà della proposta politica e tecnica avanzata dall’Amministrazione comunale che non comporterà un aumento di spesa per le casse comunali e garantirà i livelli occupazionali dei dipendenti, permettendo una maggiore e migliore integrazione e coordinamento dei servizi con le altre Aziende e con gli uffici comunali”.

 

“La Regione vigili su quanto sta accadendo al Comune di Palermo e sulla regolarità delle procedure avviate per l’acquisizione di Amia, anche alla luce del parere contrario espresso dal Collegio dei revisori ” avverte il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici.

 

A Cracolici replica il presidente del consiglio comunale, Salvatore Orlando: “Sono sicuro – ha detto Orlando – che la Regione interverrà in questa vicenda e sono sicuro che lo farà per sostenere l’operato del Comune di Palermo, l’unico che può garantire la continuità dei servizi e l’occupazione dei lavoratori”.

 

“Il percorso intrapreso con questo atto – dice Nadia Spallitta, vicepresidente del consiglio comunale – impedisce la liquidazione dell’Amia (con tutte le conseguenze negative sul
piano occupazionale e sulla prosecuzione regolare del servizio, che ne sarebbero derivate) e soprattutto mette fine al rischio di possibili tentativi di una sua esternalizzazione e privatizzazione”.

 

Nel corso del dibattito era stato presentato un emendamento che prevedeva la possibilità di esternalizzare il servizio. A tale possibilità il sindaco si è nettamente opposto “perchè – ha detto – pretendo che l’Amministrazione comunale si assuma davanti ai cittadini una responsabilità e il dovere in prima persona di garantire servizi efficienti e che lo faccia con strumenti pubblici. Il Consiglio comunale con il suo voto – conclude Orlando – ha respinto quell’emendamento, cosi come ha mostrato di non condividere tecnicamente e politicamente i rilievi che erano stati mossi dai revisori dei conti”.

 

“Con la creazione della nuova società, la Rap, si determina una svolta rispetto ad una gestione fallimentare che non ha riguardato solamente i conti di A.M.I.A., ma anche l’oggetto della sua missione industriale, inerente la gestione dei servizi di igiene ambientale e del ciclo dei rifiuti solidi urbani”, dicono in una nota congiunta i consiglieri comunali del Mov 139 Alberto Mangano, Antonino Sala, Giusi Scafidi, Rita Vinci e Gaspare Lo Nigro che aggiungono “Con il fallimento dell’Amia, auspichiamo il definitivo fallimento di una politica scellerata che è stata capace di produrre solo danni da ogni punto di vista”.

 

Critiche dai sindacati che lamentano il mancato confronto: “Una questione complessa come lo statuto della nuova società – dice Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo – va discussa ed esaminata insieme al di là degli aspetti emergenziali perchè per riorganizzare la raccolta dei rifiuti occorre un vero piano industriale che rimetta l’azienda in equilibrio economico e finanziario da un lato e dall’altro offra alla città un servizio migliore di quello che c’è stato finora”.

 

“La posizione espressa da una parte della Cgil – ribatte il presidente del consiglio, Orlando – sembra schizzofrenica, dopo che ieri la rappresentanza aziendale si è detta molto soddisfatta per l’approvazione della delibera”.

 

 

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