Legambiente: Goletta Verde boccia la metà delle acque siciliane

di Redazione

» News dalle province » Legambiente: Goletta Verde boccia la metà delle acque siciliane

Legambiente: Goletta Verde boccia la metà delle acque siciliane

| sabato 20 Luglio 2013 - 12:29

mare, inquinamento, Legambiente, Sicilia, Goletta Verde, foci, batteri,

PALERMO, 20 LUGLIO 2013 – Metà del mare siciliano è inquinato, con valori batteriologici al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente. È quanto è emerso dai campionamenti effettuati da Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.

La campagna è realizzata grazie al contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati) che ha fatto tappa in Sicilia oltre che per verificare lo stato di salute del mare, anche per puntare l’attenzione sulla cementificazione delle coste e il consumo del suolo.

Dodici prelievi su ventiquattro, secondo gli ambientalisti, hanno dato esito negativo e la quasi totalità di questi sono stati giudicati “fortemente inquinati”. Sotto accusa ancora una volta foci dei fiumi e scarichi che dimostrano delle carenze depurative, risultato di un insufficiente trattamento dei reflui che interessano non solo i comuni costieri che ospitano lo sbocco dei fiumi ma anche i comuni dell’entroterra. I valori di escherichia coli e enterococchi intestinali sono stati giudicati “fuorilegge”.

“A un anno esatto dal passaggio di Goletta Verde – dicono gli ambientalisti – nell’isola siciliana ancora nulla è stato fatto per rimediare alla disastrosa questione della depurazione che aveva fortemente contribuito alla condanna dell’Unione Europea all’Italia per inadempienza sulla Direttiva n.271 del 1991 relativa all’adeguamento del trattamento reflui urbani. Ben 57 comuni dell’isola non sono a norma con la Direttiva e di questi 27 hanno ricevuto la condanna più grave perché manchevoli di rete fognaria”.

“Oggi i comuni siciliani, che rappresentano il 52% del totale di comuni italiani condannati, hanno a disposizione oltre un milione di euro (1,1 milioni) per risolvere i problemi strutturali e l’adeguamento dei sistemi depurativi dei comuni: ma i fondi Cipe, in scadenza a dicembre 2013, rischiano di non essere utilizzati a causa della mancata progettazione da parte degli enti preposti”.

“Legambiente – chiede – a Regione e amministrazioni locali di adoperarsi subito alla programmazione economica degli investimenti, sfruttando l’occasione offerta dai finanziamenti Cipe tutelando così uno dei più importanti patrimoni di questa terra: il mare e il sistema fluviale”. 

 

La situazione più critica è stata riscontrata in provincia di Palermo, dove le analisi dei quattro campionamenti hanno evidenziato cariche batteriche molto oltre quelle consentite, e giudicati quindi “fortemente inquinati”. A partire dalla stessa città di Palermo, dove sono stati effettuati due prelievi, uno in località Tonnara Bordonaro (presso il tubo di scarico sulla spiaggia) e in località Bandita (di fronte l’ospedale in via Messina Marina).

 

Gli altri due prelievi “fuorilegge” sono risultati quelli a Terrasini (località Porto Diga Foranea, nei pressi dei faraglioni a destra della spiaggia) e alla spiaggia nei pressi del vecchio Oleificio, vicino al Porto del comune di Termini Imerese.

 

Cinque i campionamenti in provincia di Messina, tutti risultati entro i limiti di legge, a partire dal comune capoluogo dove sono state analizzate le acque prelevate in località Santo Saba – Contrada Mella, in prossimità di un tubo di scarico della spiaggia. Entro i limiti anche i prelievi nei comuni di Spadafora (località Fondaconuovo, nei pressi della foce del fiume Boncoddo), Milazzo (località Lungomare di Ponente, Ngonia Baia del Tono) e due a Barcellona Pozzo di Gotto (il primo in località Calderà, nei pressi della foce del fiume Mela, e il secondo in località Spinesante, nei pressi del lungomare di fronte “Villa Maria”).

Tre i campionamenti in provincia di Catania, due dei quali risultati fortemente inquinati: il primo nel comune di Catalabiano, in località San Marco, nei pressi della foce del fiume Alcantara, e il secondo nel comune di Aci Castello, nei pressi dello scarico fognario del Porto di Aci Trezza. Entro i limiti le analisi nel comune capoluogo (località Primosole beach, vicino la Foce del Sineto).

Due su quattro i campioni “fuorilegge” prelevati nella provincia di Siracusa. Sono risultate fortemente inquinate le acque prelevate nel comune di Siracusa (località Porto Grande – Zona Pantanelli, vicino la foce del canale Grimaldi) e nel comune di Priolo (località zona industriale, dietro la stazione, nei pressi della foce del torrente Mostringiano). Entro i limiti, invece, i due prelievi effettuati nel comune di Noto, entrambi all’interno dell’Area Protetta di Vendicari (il primo vicino la foce del fiume Tellaro e il secondo alla spiaggia di Vendicari).

In provincia di Ragusa un solo campionamento presentava cariche batteriche oltre la soglia stabilita: quello prelevato nel comune di Scicli, località Arizza, vicino la foce Fiumara Modica, giudicato “inquinato”. Entro i limiti, invece, i prelievi effettuati a Modica (località Marina di Modica, in piazza Mediterraneo) e nel comune capoluogo (località Riserva naturale foce del fiume Irminio).

Passando alla provincia di Caltanissetta, è risultato fortemente inquinato il prelievo a Gela, in località Macchitella, vicino la foce del fiume Gattano. Un campionamento nell’agrigentino, risultato fortemente inquinato: quello prelevato alla foce del fiume Salso, nei pressi dello scarico del depuratore, nel comune di Licata. Tre i prelievi, infine, in provincia di Trapani, di cui solo uno è risultato fortemente inquinato: quello nel comune di Castelvetrano, in località Marinella/Selinunte, nei pressi dello scarico del depuratore. Nei limiti, invece, i prelievi nel comune di Erice, località Casa Santa, nei pressi del Pennello a destra della tonnara di San Cusumano, e a Mazara del Vallo, al lungomare di Levante, vicino il Lungomare San Vito.

 

L’istantanea regionale sulle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente è stata presentata questa mattina al Bar Oasi del porto di Siracusa, da Rossella Muroni, direttrice generale Legambiente, Gianfranco Zanna, direttore Legambiente Sicilia, e Paolo Tuttoilmondo, della segreteria Legambiente Sicilia.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820