PALERMO, 9 AGOSTO 2013 – Folla e commozione nella chiesa di San Francesco di Sales, a Palermo, per i funerali di Giulia Foresta, la ragazza morta in Croazia in un tragico incidente mentre faceva parasailing.
La chiesa è gremita di gente. Ci sono i compagni di Giulia, che hanno interrotto le loro vacanze per venire a salutare la compagna a cui erano affezionati e che non vedranno mai più. Ci sono gli amici dei genitori, Angelo e Teresa, venuti a portare conforto. I genitori sono arrivati stretti in un abbraccio. Gli amici più stretti hanno ricordato Giulia con una margherita bianca. Tra loro anche le amiche con cui era partita in Croazia Elisa Cardile, Giorgia Civello e Caterina Maltese.
C’è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che porta l’affetto di tutti quei palermitani che si sono commossi per la scomparsa improvvisa della giovane. C’è anche la stampa, che racconta l’epilogo di una tragedia che è privata, sì, ma che tocca il cuore di tutti.
Giulia è morta perchè il cavo che la teneva legata al paracadute mentre faceva parasailing si è spezzato facendola cadere a mare, con uno schianto che non le ha lasciato scampo. La salma è rientrata in Italia soltanto ieri da Dubrovnik, capitale della Croazia, arrivando via mare.
Nel corso della cerimonia un lungo applauso per Giulia ha unito i partecipanti nell’ultimo saluto. “Per noi oggi è Natale e Pasqua – ha detto il prete che ha officiato la messa durante l’omelia – perché per noi cristiani la morte è il momento in cui si compie la rinascita. Giulia potrà ancora realizzare i suoi sogni, e siete voi che dovrete farlo per lei. Anche Giulia aveva tanti progetti che potrà realizzare ugualmente. Cristo è morto e risorto, anche noi lo facciamo come lui. Giovani, nel nostro cuore c’è Dio, anche nei momenti di crisi. Dio non c’entra con la morte. Sono solo eventi umani. Giulia ti stiamo baciando, poggiamo la nostra testa sul tuo cuore”.
Ad attendere la bara di Giulia all’uscita della Chiesa tanti girasoli e rose bianche e centinaia di palloncini colorati che sono stati lasciati liberi di volare verso il cielo.
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