Ex pip contro il governatore Crocetta: “Non cadremo in questa trappola, non scenderemo in piazza”

di Redazione

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Ex pip contro il governatore Crocetta: “Non cadremo in questa trappola, non scenderemo in piazza”

| martedì 27 Agosto 2013 - 12:37

Pip protesta 1

PALERMO, 27 AGOSTO 2013 – “Non torneremo in piazza. Non cadremo nella trappola. Restiamo qui e aspettiamo di capire fino a dove può arrivare Crocetta con i suoi proclami”. É questo il duro, e spazientito, commento di Ludovico Gippetto, ex pip della Social trinacria.

 

“Il presidente della Regione – prosegue Gippetto – con i suoi spropositati attacchi sulla stampa fomenta la nostra rabbia di lavoratori privati della nostra dignità professionale, così da spingerci in piazza a protestare. Ma noi non cadremo nel tranello, non permetteremo che qualche manifestante più violento metta allo sbaraglio tutti noi. Noi restiamo qui e aspettiamo che Crocetta ci convochi”.

 

Gli ex dipendenti della Social trinacria, infatti, sono arrabbiati perchè il governatore ha rilasciato più di una dichiarazione sulla loro vicenda professionale ma non li ha mai voluti incontrare. “Su che base dunque ci attacca? Crocetta – dice l’ex pip – non fa altro che parlare con i giornalisti e dire cose che non stanno nè in cielo nè in terra: dice che non siamo tornati al lavoro, ma nessuno ci ha convocati. Anche la storia che sarebbero pronti gli impieghi per almeno 400 dei 3.200 ex dipendenti è una falsità, o almeno è una voce che ha messo in giro lui ma che per noi non ha alcun fondamento”.

 

Gli ex pip sono preoccupati anche per l’immagine che di loro il presidente della Regione sta costruendo nell’opinione pubblica: “Noi non siamo dei fannulloni, avevamo un lavoro poi siamo stati licenziati senza giusta causa e la nostra dignità professionale è stata stuprata. Non vogliamo più annunci e proclami vogliamo essere presi sul serio”.

 

“Gli ex Pip devono tornare subito al lavoro – fa eco Gianni Borrelli, della segreteria regionale della Uil Sicilia. – C’è una legge regionale e bisogna adesso siglare una convenzione. Il lavoro è l’unica soluzione certa per tutelare questi lavoratori e non sprecare il denaro della collettività. Per questo – conclude Borelli – chiediamo subito un incontro con il Governo regionale al fine di chiarire la vertenza e avviare progetti lavorativi”.

 

(Foto d’archivio)

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