Sicilia, 84 mila disoccupati in più. L’Istat diffonde i dati del II trimestre

di Redazione

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Sicilia, 84 mila disoccupati in più. L’Istat diffonde i dati del II trimestre

| venerdì 30 Agosto 2013 - 10:57

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PALERMO, 30 AGOSTO 2013 – È sempre tragico il quadro sulla disoccupazione tracciato dall’Istat per il secondo semestre del 2013. La situazione è ancora più grave nelle regioni del Mezzogiorno, soprattutto in Sicilia, Campania e Calabria dove il tasso dei senza lavoro supera abbonantemente la media nazionale.

 

A luglio 2013, il tasso di disoccupazione nazionale si attesta al 12%, invariato rispetto al mese precedente, ma in aumento di 1,3 punti percentuali nei dodici mesi. Cresce anche la disoccupazione giovanile, per cui l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro tra i 15-24enni, è pari al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti nel confronto tendenziale.

 

In Sicilia sono allarmanti sia i dati sugli occupati, scesi da 1.422.000 a 1.338.000, con circa 84 mila persone che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno; sia i dati sulle persone in cerca di occupazione, che sono cresciute da 342 a 368 mila.

 

Tra le regioni con il tasso di disoccupazione più basso c’è il Trentino (5,8%), il Friuli (6,9%), il Veneto (7,5%) e la Lombardia (7,6%). Il tasso di occupazione più alto è a Bolzano con il 70% delle persone tra i 15 e i 64 anni al lavoro. Dati che non possono che scoraggiare gli abitanti del Mezzogiorno, da sempre abituati, a ragione, a quanto pare, a pensare al Nord come a un'”isola” felice.

 

Clicca qui per il rapporto completo dell’Istat

 

I dati sulla disoccupazione “si confermano estremamente allarmanti e la perdita del lavoro è uno dei fattori più gravi che, ormai da anni, caratterizza la nostra economia”. Così Federconsumatori e Adusbef, dopo che i dati Istat hanno confermato il tasso di disoccupazione nazionale a luglio al 12%. “Siamo nel pieno di una spirale negativa – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – che sta trascinando l’economia italiana sempre più in basso. Per questo è urgente che il governo intervenga tempestivamente per porre fine a tale andamento”.

 

“Dopo l’eliminazione dell’Imu, le due associazioni di consumatori sollecitano il governo a cancellare l’incremento dell’Iva perchè “è una misura dalla portata catastrofica per le famiglie”.

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