L’Aisre: uscire dalla crisi grazie agli enti locali. Lagalla: “Sinergia tra politica, formazione e imprese”

di Redazione

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L’Aisre: uscire dalla crisi grazie agli enti locali. Lagalla: “Sinergia tra politica, formazione e imprese”

| lunedì 02 Settembre 2013 - 11:53

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PALERMO, 2 SETTEMBRE 2013 – Come possono le amministrazioni locali guidare fuori dalla morsa della crisi i propri territori? A questo e ad altri ardui quesiti mira a dare risposta il 34esimo congresso dell’Associazione italiana di Scienze regionali, Aisre, con una due giorni di lavori ospitata dalla facoltà di Economia dell’Università di Palermo.

 

Un legame, quello tra istituzioni locali e sviluppo del territorio, che fa da filo conduttore negli interventi dei relatori che finiscono inequivocabilmente per vedere in una maggiore comunicazione e in un lavoro di sinergia tra gli enti presenti sul territorio, tanto quelli politici che quelli che si occupano di istruzione e formazione, come unica via per uscire dalla crisi che attanaglia grandi e piccoli centri.

 

“C’è bisogno – dice Antonio Mazzola, preside della facoltà di Economia – che regioni, comuni e governo nazionale, trovino delle politiche di sviluppo unitarie”, e a fargli eco è il rettore, Roberto Lagalla, che si auspica una “classe dirigente capace, motivata, operosa sulla base del principio fondamentale dell’interesse pubblico, che sia in grado, grazie anche al supporto del sistema universitario, di produrre sviluppo. Con la candidatura di Palermo a Capitale della cultura nel 2019, per esempio, l’amministrazione comunale ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, così come bene sta facendo il governo regionale a perseguire la via della legalità e della trasparenza, ma cultura e legalità devono essere prerequisiti per lo sviluppo. In Sicilia spesso manca quella strategia di integrazione territoriale che in altre regioni europee ha fatto da traino per le economie, come nel caso della Polonia, che integrando politica, formazione e produzione ha iniziato ad attrarre persino giovani professionisti italiani”.

 

 

Tre, invece, sono i punti caldi su cui si focalizza l’intervento del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini: “Servizi per l’impiego che aiutino i cittadini a trovare lavoro, mobilità interregionale e interterritoriale, che possa essere da alternativa all’emigrazione e formazione. Nella redazione del pacchetto lavoro presentato dal governo Letta – conclude il ministro, intervenuto in video – si è cercato di utilizzare al meglio i fondi comunitari. Il nostro obiettivo è creare un focus tanto sulla questione meridionale quanto, in particolare su quella giovanile. Nel 2014 la nuova programmazione europea sarà un’occasione straordinaria per l’Italia. Forse l’ultima. Non possiamo e non dobbiamo sprecarla”.

 

E proprio sul ruolo dell’Europa nel propiziare le politiche locali si è focalizzata la relazione degli assessori regionali Cartabellotta e Sgarlata, che ha parlato, in particolare, di un accordo siglato tra il ministro della Cultura, Carlo Trigilia, che parteciperà ai lavori del congresso domani, e il governatore Rosario Crocetta per snellire l’accesso ai fondi comunitari, rinunciando a sette organismi intermedi e rapportandosi direttamente con il Mibac per finanziare i poli museali d’eccellenza siciliani.

 

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