Influenza aviaria, la Coldiretti prova a frenare la “psicosi incontrollata”

di Redazione

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Influenza aviaria, la Coldiretti prova a frenare la “psicosi incontrollata”

| martedì 03 Settembre 2013 - 15:07

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PALERMO, 3 SETTEMBRE 2013 – Le notizie “incontrollate” sulla “presunta” diffusione dell’aviaria stanno generando una “psicosi ingiustificata”. Tanto da spingere la Coldiretti a correre ai ripari: “Non siamo mai stati così sicuri”.

 

“Lo ha detto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – ricorda il responsabile dell’ufficio Zootecnia della Coldiretti, Giorgio Apostoli – che il rischio di trasmissione del virus all’uomo è bassissimo, se non addirittura inesistente. Tra l’altro i controlli sono frequenti e serrati in tutte le regioni d’Italia”.

 

H7N9, il virus dell’aviaria, è un virus influenzale di tipo A, appartenente alla famiglia H7, i cui membri solitamente circolano tra gli uccelli. Tra il 1996 e il 2012 infezioni umane si sono verificate in Olanda, Italia, Canada, Stati Uniti, Messico e Regno Unito. Nel 2013, invece, per la prima volta, stando ai dati dell’Oms, questo ceppo è stato individuato in Cina negli esseri umani.

 

Finora, i dati sembravano dimostrare che il virus si trasmette soltanto attraverso il contatto diretto tra animali e non da un essere umano all’altro. Tuttavia, adesso le autorità cinesi stanno studiando due casi riguardanti alcune persone affette e legate da vincoli di parentela per capire se si tratta di infezioni indipendenti o di una stessa fonte e quindi possibilmente di un contagio.

 

Mentre gli scienziati studiano, le notizie “incontrollate” stanno concretamente spaventando i consumatori italiani che, aggirandosi tra i corridoi dei supermercati, guardano con sospetto ai petti di pollo e alle cosce di tacchino e alle uova che fino a qualche mese fa erano invece la fonte di proteine animali più diffuse, soprattutto per il loro basso costo in questo particolare momento di crisi economica.

 

“Ai consumatori – assicura Apostoli – diciamo che possono acquistare polli tranquillamente perchè i controlli sono ai massimi storici e la carne che arriva nelle reti di vendita è perfettamente sana”.

 

Anche la Coldiretti siciliana ha voluto rassicurare i consumatori dell’Isola. “In Sicilia – dicono il presidente e il direttore, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione – le aziende avicole sono circa 600, con un patrimonio di oltre 4 milioni e mezzo di capi. Certezza della qualità, controlli, specializzazione produttiva garantiscono i sistemi di allevamento”.

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