Sequestro da oltre due milioni di euro per il gioielliere Matteo Scrima

di Redazione

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Sequestro da oltre due milioni di euro per il gioielliere Matteo Scrima

| mercoledì 25 Settembre 2013 - 09:44

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PALERMO, 25 SETTEMBRE 2013 – La polizia di Palermo ha posto sotto sequestro i beni riconducibili al gioielliere Matteo Scrima, 53 anni, ex Pip, considerato un appartenente della famiglia mafiosa di Brancaccio.

 

Il provvedimento è stato emesso su proposta del Questore di Palermo a seguito di indagini condotte dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo e colpisce una gioielleria e un bazar sito all’interno del Florio Park Hotel di Cinisi, oltre beni immobili, per un valore di due milioni di euro.

Scrima aprì la gioielleria nel 1988 e l’attività prosegue nonostante l’uomo fosse implicato in diversi guai giudiziari. Dal 2010 al 2011 è stato inserito nella lista della Social Trinacria Onlus (ex Pip) percependo la sua ultima retribuzione nel mese di ottobre 2011 data del suo arresto.

La sua attività di ricettazione e riciclaggio emerge nel corso dell’indagine di polizia denominata “Araba Fenice”, svolta dalla locale Squadra Mobile, che conduceva all’emissione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Palermo il 28 novembre 2011 nei confronti di 15 soggetti inseriti nella consorteria mafiosa di Brancaccio, tra i quali spiccavano Cesare Lupo, capo della famiglia, nonché Nunzia Graviano sorella dei famosi Benedetto, Giuseppe e Filippo.

 

Scrima partecipò anche alla riunione tenutasi a “Villa Pensabene” il 7 febbraio 2011, che costituisce uno dei più importanti summit di mafia degli ultimi anni (peraltro documentato nel corso di quell’indagine) e dal quale parteciparono, oltre allo stesso Matteo Scrima, Cesare Lupo e Antonino Sacco, nonché personaggi di rilievo di altre “famiglie” del palermitano, tra cui, Giulio Caporrimo, considerato il reggente della famiglia mafiosa di Tommaso Natale, Salvatore Seidita, presunto appartenente della famiglia mafiosa della Noce, Alfonso Gambino, già legato alla famiglia di Rosario Spatola e Peppuccio Calascibetta della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, quest’ultimo ucciso nell’agguato di settembre 2011.

Il sequestro patrimoniale di Scrima ha riguardato:

  • Società in nome collettivo “Fratelli Scrima di Scrima Antonio & C. con sede in Palermo, via Lincoln 69;
  • Bazar sito all’interno del Florio Park Hotel di Cinisi;
  • Appartamento sito in Palermo Corso dei Mille 1302;
  • Due Box siti in Palermo Corso dei mille 1296.
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