Canale di Sicilia, si rovescia un barcone | Sono stati recuperati 34 corpi in mare

di Redazione

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Canale di Sicilia, si rovescia un barcone | Sono stati recuperati 34 corpi in mare

| venerdì 11 Ottobre 2013 - 19:00

E’ di circa 50 morti, tra i quali una decina di bambini – secondo quanto riporta l’agenzia ANSA – un primo bilancio del nuovo naufragio avvenuto questa sera nel Canale di Sicilia. A distanza di una settimana dalla tragedia di Lampedusa, un altro barcone è affondato al centro di un triangolo tra Malta, la Libia e Lampedusa, in una zona di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso.  Il barcone in difficoltà è stato avvistato da un velivolo maltese, che l’avrebbe visto capovolgersi e poi affondare.

A bordo circa 250 migranti. Le autorità de La Valletta hanno diffuso una mappa con le coordinate del disastro: a circa 80 miglia a Sud Ovest di Malta e a 60 miglia Sud Est di Lampedusa, che dunque è più vicina al luogo dove è avvenuto il naufragio rispetto all’isola Stato.

Quarantatre superstiti sono stati soccorsi e si trovano a bordo della nave Libra della Marina Militare, e altri 150 sono stati salvati da una nave maltese. A dare l’allarme erano stati gli stessi migranti con un telefono satellitare.

Secondo la Marina maltese, che ha diffuso una nota ufficiale, il naufragio sarebbe avvenuto alle 17.15: un aereo militare dell’isola in ricognizione nel Canale di Sicilia ha avvistato il barcone con i  migranti che hanno cominciato ad agitarsi per farsi notare. La ressa avrebbe provocato il capovolgimento dell’imbarcazione.Sul posto sono subito intervenute due navi della Marina: dagli elicotteri sono stati lanciati in mare salvagenti e zattere autogonfiabili. Da Lampedusa si stanno dirigendo sul posto un elicottero e due motovedette della Guardia di finanza, due motovedette e un velivolo della Guardia costiera e una motovedetta maltese.

Sono complessivamente 211 i superstiti dell’ultimo naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia, tra Lampedusa e Malta; 34 i cadaveri recuperati, in gran parte donne e bambini, mentre non è ancora possibile ipotizzare si vi siano dispersi. Sul barcone, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, viaggiavano infatti circa 250 migranti. I corpi delle prime 22 vittime sono già stato sbarcati sul molo Favaloro di Lampedusa dalle motovedette della Guardia di Finanza.

Un’altra motovedetta con 151 superstiti e quattro cadaveri sta facendo rotta verso Malta. Gli altri sopravvissuti sono stati invece presi a bordo della nave militare Lybra che sta facendo rotta verso Porto Empedocle (Agrigento). Non è stato ancora possibile fare un bilancio ufficiale della tragedia anche perchè le unità della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e della Marina Militare sono state impegnate nei soccorsi di altri barconi diretti verso Lampedusa.

Intanto c’è tensione sull’isola. Un gruppo di eritrei, parenti delle vittime del naufragio del 3 ottobre, si è radunato sul molo del Porto Vecchio di Lampedusa per chiedere di poter esaminare dentro le bare prima che queste vengano trasportate a Porto Empedocle. La tensione che si è creata sulla banchina ha bloccato l’operazione di imbarco sulla nave militare Cassiopea. I parenti, giunti da tutta Europa a Lampedusa, non hanno fiducia nel riconoscimento fatto con l’ausilio di fotografie dei cadaveri viste al computer e chiedono di avere la certezza che nella bara col numero loro assegnato ci siano effettivamente i loro cari. Le autorità di polizia stanno spiegando che è impossibile salire sulla nave, dove gran parte delle bare sono state già caricate e infilate nella stiva, ma i parenti non intendono sentire ragioni e manifestano il timore che i loro cari vengano seppelliti senza un riconoscimento certo. Le forze dell’ordine stanno cercando di rassicurarli in modo da poter riprendere le operazioni di carico, e portare così via dall’isola le prime 50 bare dei 359 morti nel naufragio del 3 ottobre.

(foto d’archivio)

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