Nuti (M5S): “Soldi nemmeno da Casaleggio” | Le linee guida del Movimento sulle donazioni

di Domenico Giardina

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Nuti (M5S): “Soldi nemmeno da Casaleggio” | Le linee guida del Movimento sulle donazioni

| giovedì 17 Ottobre 2013 - 14:40

Il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito. Di conseguenza aumenta, e in alcuni casi diventa determinante, il peso del finanziamento privato. Previsto un tetto alle donazioni. Massimo 300 mila euro di donazione da parte della stessa persona e non più di 200 mila dalla stessa azienda. Ne abbiamo parlato con l’ex capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Nuti.

Con il nuovo sistema di finanziamento ai partiti il vostro movimento accetterà donazioni da parte di chiunque?

“No, non penso proprio. Tra l’altro noi abbiamo votato a favore dell’emendamento che prevede che persone condannate per mafia e scambio elettorale politico-mafioso non possano finanziare nessun partito. Solo noi e Sel abbiamo votato a favore, tutti gli altri hanno votato contro. Naturalmente continueremo ad accettare le offerte di cittadini comuni. Di contro rifiuteremo le elargizioni di somme di denaro eccessive da parte di imprenditori, lobby o multinazionali”.

Opererete per una maggiore trasparenza del vostro bilancio?

“Sicuramente. Noi abbiamo già pubblicato online il bilancio dei gruppi di Camera e Senato e abbiamo ricevuto i complimenti per la trasparenza da parte dei revisori esterni che hanno effettuato i controlli del caso. Non abbiamo altri bilanci al di fuori di questo”.

Non sarebbe il caso di dotarvene, alla luce dei nuovi regolamenti?

“Noi non rientriamo nel novero dei partiti presi inconsiderazione dalla nuova legge in quanto non abbiamo la struttura di un partito classico. Le nuove norme, infatti, prevedono l’iscrizione a un registro previa approvazione dello statuto. Che, così come concepito, automaticamente ci esclude. Noi continueremo ad accettare donazioni per le nostre attività come, ad esempio, lo Tsunami tour. Purtroppo tutti coloro i quali vorranno finanziarci non potranno accedere alle detrazioni previste o destinarci il 2 per mille al momento della dichiarazione dei redditi”.

A questo punto Casaleggio, attraverso l’erogazione di grosse somme di denaro a sostegno del Movimento, non potrebbe diventare un po’ il Berlusconi del partito?

“No, perché noi, come detto in precedenza, rifiutiamo sovvenzioni troppo cospicue da una sola persona, sia esso un imprenditore, un manager o altro. Quindi li rifiuteremmo anche da Casaleggio. Molto più probabile che accada in altri partiti”.

Un articolo della legge prevede che il demanio assicuri “a tutti i movimenti politici iscritti al registro la disponibilità, in almeno ciascun capoluogo, di provincia, di idonei locali per lo svolgimento delle attività politiche”. Non pensate che sia qualcosa di molto simile a una donazione pubblica?

“Non si tratterebbe di una donazione in quanto i locali verrebbero utilizzati da altre associazioni e non diventerebbero la sede fissa del Movimento. Noi le utilizzeremmo solo per il tempo utile a tenere le nostre riunioni”.

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