Silenzio per le strade di Agrigento|Proteste e polemiche, Alfano va via scortato

di Redazione

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Silenzio per le strade di Agrigento|Proteste e polemiche, Alfano va via scortato

| lunedì 21 Ottobre 2013 - 13:35

Proteste al centro di accoglienza di Lampedusa. I superstiti del naufragio del 3 ottobre scorso appena hanno saputo che i funerali delle vittime si terranno nel pomeriggio ad Agrigento hanno iniziato una vera e propria protesta perché non potranno essere presenti.

Le forze di polizia stanno tenendo sotto controllo la situazione, anche con l’ausilio di alcuni mediatori dell’ Esercito i quali stanno spiegando che è ormai praticamente impossibile partecipare alla cerimonia.

Un gruppo di eritrei è stato ricevuto nell’aula consiliare del Comune dal vice sindaco Damiano Sferlazzo, visto che il sindaco Giusi Nicolini si trova oggi a Roma per incontrare il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un altro gruppo ha invece bloccato la strada che dal paese conduce al Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola.

Tre militari dell’Esercito italiano di origini africane che partecipano all’operazione “Strade sicure” e che parlano eritreo stanno mediando per convincere i manifestanti a desistere dalla protesta.

“Nessuno, men che meno la Procura di Agrigento che ben conosce le norme vigenti, ha mai ipotizzato di sottoporre ad indagini chi ha prestato, da civile, soccorsi ai migranti. Né mai nessuno è stato processato per queste ragioni”. È quanto puntualizza il procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, in merito ad alcune ricostruzioni e polemiche sui soccorsi circolate dopo il tragico naufragio di Lampedusa, secondo cui i pescatori che prestano soccorso rischiano di essere sottoposti a indagine.

 

 

Ma le polemiche sulla manifestazione di commemorazione delle vittime non riguardano solo il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.

“Sarò presente questo pomeriggio alla cerimonia commemorativa delle vittime dei due naufragi, anche se questi funerali sono una ‘farsa di Stato’. Ci andrò per rappresentare una comunità, quella agrigentina, che ha aperto il proprio cuore, senza clamori, all’insegna dell’accoglienza concreta, dando sepoltura ad oltre 90 salme”. Lo ha detto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto (Pd) davanti al porticciolo turistico di San Leone dove sono in corso i preparativi per la cerimonia di commemorazione dei defunti. “Sia chiara un’altra cosa – ha aggiunto Zambuto – oggi saranno presenti anche gli ambasciatori degli stati esteri e dunque anche i rappresentanti del regime eritreo che con la loro politica provocano la fuga di questi poveri disgraziati. Sarà una farsa di Stato”.

“La vicenda dei funerali delle vittime delle due tragedie del mare poteva essere gestita meglio e le perplessità mosse dal sindaco di Lampedusa sono in parte condivisibili”, ha affermato Lillo Firetto, sindaco di Porto Empedocle e presidente del Gruppo Parlamentare Udc all’Assemblea regionale siciliana.Di fronte a 400 morti però ogni polemica è impropria. Io sarò presente alla cerimonia in rappresentanza della comunità che rappresento”.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine di un vertice sulla sicurezza tenutosi a Caltanissetta: “Abbiamo assicurato un’ assistenza ai superstiti e una degna sepoltura ai morti. Noi rispettiamo le leggi nazionali e internazionali sull’immigrazione, ma anche i migranti devono rispettare quelle dello Stato che li ospita”.

LA DIRETTA

16.00 A breve avrà luogo la commemorazione delle 366 vittime del naufragio del 3 ottobre a Lampedusa. Una delegazione di eritrei è arrivata ad Agrigento: stanno sfilando con i propri sacerdoti in testa in direzione del porticciolo di San Leone. Per le strade, il silenzio è assoluto.

16.30 Presenti i rappresentanti di diverse religioni: i copta e  musulmani sono sul molo di San Leone. Presenti tre ministri: quello dell’Interno Alfano, quello dell’Integrazione Kyenge e quello della Difesa Mauro. Proprio lui prima della cerimonia ha commentato: “L’Italia è commossa da quello che è accaduto e siamo qui per ricordarci che ciò che ci unisce come uomini è più forte di qualsiasi cosa”.

16.35 Canto funebre sul porticciolo per commemorare le 400 vittime.

16.38  Una donna eritrea ha iniziato a urlare e a piangere. Sono intervenuti alcuni operatori del 118 e volontari della protezione civile. “Why?”, ha urlato la donna, mentre una connazionale accanto a lei si dimenava e piangeva. Ci sono voluti un po’ di minuti prima di calmarle.

17.00 Don Mosé Zerai, sacerdote eritreo che fa da rifarimento per i profughi, commenta duramente la presenza delle autorità eritree: “Un servizio militare diventato una schiavitù legalizzata, priva le persone della libertà. Invitare i rappresentanti del regime qui, quando queste persone sono fuggite da quel regime, e un controsenso. Offende sia le vittime ma anche tutti i familiari. Non era giusto, ma siamo in un paese libero e succede anche questo”.

17.10 Al porticciolo di San Leone parla anche il presidente Crocetta: “Era meglio che questa cerimonia si fosse organizzata a Lampedusa, ma e’ il tempo del dolore, non delle polemiche”.

17.40 Terminati i funerali di Stato per le vittime. Commossi i ministri, ma la polemiche sono state tante.

17.44 Momenti di tensione alla fine della cerimonia: il vicepremier Alfano è stato fortemente contestato da un gruppo di eritrei e di attivisti. “Assassini, basta con la Bossi-Fini”, hanno urlato mentre il ministro parlava ai giornalisti. La sicurezza ha portato via Alfano dopo aver fatto un cordone intorno al segretario del Pdl.

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