Un ragazzo di 19 anni parte da Lecco e arriva a Maidstone, nel Kent britannico, dove per imparare l’inglese con un amico inizia a lavorare in un ristorante. La storia di Joele Leotta, giovane in fuga da un’Italia che ormai offre troppo poco, però ha preso la più tragica delle pieghe: viene aspettato da un branco di 10 persone nella camera dell’alloggio che aveva affittato con Alex, l’amico scampato alla morte e ferito dagli aggressori. Una casa in affitto proprio sopra il luogo di lavoro, il Vesuvius Restaurant di Lower Stone Street.

“Siamo traumatizzati dalla notizie dalla morte di Joele Leotta nell’edificio sopra il nostro ristorante e stiamo collaborando alle indagini della polizia da domenica notte”, scrive sulla pagina Facebook il ristorante, chiuso momentaneamente dalle autorità per fare chiarezza sulla vicenda “Chiediamo a tutti di essere rispettosi e discreti in memoria di questo meraviglioso ragazzo che ha perso la vita per ragioni ancora sconosciute”, scrivono ancora i proprietari del Vesuvius, ristorante italiano di Maidstone “Viviano in questo paese da oltre 15 anni e non abbiamo mai vissuto una tragedia simile- Le nostre lacrime e le nostre preghiere sono per la famiglia di Joele”.

L’omicidio insensato di Joele, l’aggressione perché “Voi italiani rubate il lavoro”, ha sconvolto tanto l’Inghilterra quanto l’Italia. Sui social network il suo nome e le sue foto si ripetono in un vortice che ricorda come questa giovane vita si sia spenta. La pagine Facebook dedicate al ragazzo si moltiplicano, da Joele Leotta Vive a Joele Leotta petizione per giustizia. Tanti messaggi da parte di amici, conoscenti e persone che hanno letto della tragedia: il web chiede giustizia, per un ragazzo che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Le autorità inglesi hanno fermato i 10, di cui uno soltanto è inglese, mentre 4 sarebbero lituani. Otto sono in stato di fermo, due dovrebbero essere risentiti a dicembre.