Leopolda 2013, Renzi dice basta al proporzionale| “Legge elettorale maggioritaria”

di Alessia Bellomo

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Leopolda 2013, Renzi dice basta al proporzionale| “Legge elettorale maggioritaria”

| sabato 26 Ottobre 2013 - 16:16

Quattro minuti a testa per i relatori della Leopolda 2013: quasi uno speed date con l’elettorato quello che ha voluto metter su Matteo Renzi per la sua convention fiorentina in vista delle primarie del Pd dell’8 dicembre 2013. Un sindaco di Firenze carico che parla davanti a molti colleghi, da Piero Fassino a Fabrizio Ferrandelli e, soprattutto, al suo segretario di partito, Guglielmo Epifani. Renzi non delude la sua platea, chiarendo subito la sua posizione sulla legge elettorale: il Pd che Renzi vorrebbe dovrà remare in direzione maggioritaria.

Già ieri Renzi non le aveva certo mandate a dire: “Letta usi il cacciavite, io userò il Caterpillar”, aveva detto dal palco della Leopolda dove ha dato il via alla corsa per la segreteria. Oggi gli interventi, in onda in diretta streaming sul sito www.matteorenzi.it, si sono concentrati sul futuro della sinistra italiana, partendo da una parola chiave. Quella scelta da Epifani, che ha preso parola subito dopo il sindaco di Firenze, è stata “libertà”: “Bisogna recuperare la libertà intesa come libertà di scelta come fondamento del futuro dei giovani”. Poi Epifani ha ricordato che “il paese deve fare una scelta, cambiare e tirarsi fuori o galleggiare”.

Per non galleggiare, tra le prime cose da fare c’è la riforma della legge elettorale, e Renzi su questo è categorico: “C’è tanta voglia di proporzionale, ma noi la faremo passare perché bisogna sapere chi governa, servono le garanzie”. Renzi ha anche chiesto un applauso al pubblico della Leopolda per i suoi sfidanti, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella. naturalmente tutti i presenti hanno accolto la proposta con uno scrosciante battito di mani. che non ha, però, evitato la stilettata a Cuperlo, il quale aveva contestato a Renzi l’assenza di bandiere del Pd. Il sindaco di Firenze ha risposto a tono: “Non si tratta di un’iniziativa solo del Pd. Si può stare alle bandiere o alla sostanza, alle idee…”. E a chi su Twitter ha paragonato l’incontro a una specie di X Factor politico ha ribattuto dicendo: “Ognuno può guardare al superficiale che vuole, a me piace molto l’idea di ascoltare e sarebbe molto meglio se ci abituassimo ad ascoltarci di più e guardarci sui giudizi e non sui pregiudizi”.

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