Giovanni Brunetto, le indagini sulla morte del piccolo imprenditore

di Redazione

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Giovanni Brunetto, le indagini sulla morte del piccolo imprenditore

| martedì 29 Ottobre 2013 - 11:12

Il cadavere del piccolo imprenditore Giovanni Brunetto è stato ritrovato in un appezzamento di terreno di contrada Casalotti a Canicattì (Ag), di proprietà dell’avvocato Calogero Meli. Angelo Carità aveva disponibilità di quel terreno, occupandosi dei lavori agricoli per conto del legale. “E su quel terreno – secondo le indagini della Procura – è stata effettuata una grande attività di movimento di terra e spostamento di alberi, con l’ausilio di escavatori meccanici. Lavori antecedenti rispetto alla scomparsa di Brunetto”. Il lotto è stato sequestrato – per accertare se vi era seppellito il cadavere di Brunetto – lo scorso l’11 ottobre. Ieri sera, il cadavere è stato ritrovato: era seppellito a circa tre metri. La salma è stata riconosciuta inequivocabilmente dai figli. Angelo Carità, allo stato attuale, è irreperibile.

Angelo Carità, secondo quanto emerso dalle indagini che portarono al primo fermo, era riuscito a farsi consegnare da Giovanni Brunetto, dai 40 ai 100 mila euro, prospettandogli un grosso guadagno. Carità raccontò che doveva riscuotere una eredità e quei soldi gli servivano per le tasse di successione. Brunetto, passando il tempo, avrebbe cercato di recuperare, e con insistenza, il proprio denaro. A confermare che i due indagati si trovassero in compagnia di Brunetto, nelle ore della scomparsa di quest’ultimo, vi sono le celle telefoniche: i due indagati sarebbero stati nella zona dove venne ritrovata l’auto di Brunetto, ossia lungo la statale 123, la Canicattì-Licata, in territorio di Naro.

Secondo l’inchiesta, è probabile che i tre si siano incontrati in quel posto e poi, con una scusa, Brunetto sia stato portato altrove dove è stato ammazzato. Poche ore prima della scomparsa, la vittima avrebbe avuto – stando sempre all’inchiesta – un acceso diverbio davanti un bar, quindi davanti a molte persone. Carità però ai poliziotti ha negato non solo l’accaduto ma anche di essere debitore nei confronti di Brunetto. Carità e Bianchi inoltre sarebbero caduti in contraddizione nell’indicare i luoghi in cui si trovavano durante le ore della scomparsa di Brunetto.

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