I militari italiani chiudono la base di Farah | Tornano a casa in ottocento

di Redazione

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I militari italiani chiudono la base di Farah | Tornano a casa in ottocento

| martedì 29 Ottobre 2013 - 13:09

I bersaglieri del 6/o reggimento di Trapani hanno consegnato nelle mani del governatore della Provincia di Farah le “chiavi” della base, che sarà la sede di un battaglione operativo (kandak) del 207/o corpo d’armata dell’esercito afgano. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il governatore di Farah Mohammad Omar Sherzad, il generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (il comando multinazionale a guida italiana e su base brigata meccanizzata Aosta), il colonnello Mauro Sindoni, ultimo comandante della base “Dimonios” e del 6° reggimento bersaglieri. Il generale Pellegrino, rivolgendosi alle autorità afgane, ha parlato di “missione compiuta: sempre al vostro fianco”.

“La transizione è un processo graduale e delicato – spiegano al comando del contingente italiano – che tiene conto delle condizioni economiche, sociali e di sicurezza dei singoli distretti di ciascuna provincia dell’Afghanistan e che, a Farah, ha avuto il proprio apice a giugno di quest’anno con il passaggio della leadership alle autorità locali in ogni distretto”. La cerimonia si è svolta congiuntamente a quella di chiusura del Prt (il Team di ricostruzione provinciale) americano che dal 2004 ha operato a Farah, svolgendo attività volte a facilitare lo sviluppo dell’economia e a favorire il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

Il generale Pellegrino, dopo aver ricordato il lungo percorso della transizione che ha visto purtroppo anche molti caduti, sia della coalizione internazionale sia dell’esercito afgano, ha sottolineato “i rapporti consolidati di reciproco rispetto maturati nel tempo con i colleghi afgani, con l’orgoglio di lasciare nelle mani di una forza matura il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della loro madrepatria”. Ha quindi ringraziato nella lingua locale tutti gli afgani, per aver lavorato in questi anni assieme “shona ba shona”, cioè “fianco a fianco”. Ultimo reggimento italiano a operare nel territorio di Farah, dallo scorso 10 agosto è il 6/o reggimento bersaglieri, una compagnia del 4/o reggimento genio guastatori di Palermo, una compagnia del 2/o reggimento trasmissioni alpino di Bolzano e medici, infermieri ed aiutanti di sanità di Esercito, Marina ed Aeronautica. Durante questo ultimo mandato la task force italiana ha svolto 106 pattuglie, 30 scorte a convogli, 33 operazioni per rendere sicuri e percorribili gli itinerari dell’area di responsabilità, 34 operazioni di scoperta e neutralizzazione di ordigni, oltre a numerose attività congiunte con esercito e polizia afgana.

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