Starbucks in Italia: ecco perché non arriverà mai

di Francesco Reina

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Starbucks in Italia: ecco perché non arriverà mai

| martedì 29 Ottobre 2013 - 11:58

Viviamo nella patria dell’espresso, eppure quando si viaggia all’estero una delle tappe obbligatorie è visitare lo Starbucks del luogo, la famosa caffetteria multinazionale, quasi come fosse un monumento: frappuccino, muffin di tutti i tipi, l’espresso (che in realtà sa tanto di caffè americano versato in una tazzina di carta), biscotti di vario tipo e cioccolate così large da capire il perché quasi il 40% degli americani soffre di obesità.

Howard Schultz, creatore del brand Starbucks, ebbe l’idea di creare una caffetteria in America in seguito ad un viaggio fatto a Milano nel 1983, dopo ovviamente aver provato il nostro espresso: eppure, nonostante il nostro Paese sia stato la fonte d’ispirazione per la creazione di un brand che ad oggi vanta quasi 20.000 punti vendita in tutto il mondo, non ne vedremo mai uno quì. Perché?

Non esiste una vera ed unica risposta a questa domanda, c’è chi afferma esistano già troppi bar e uno Starbucks non farebbe la differenza, c’è chi, come Stephen Farris del Business Week, afferma che il motivo per cui non ve ne siano in Italia è perché non esiste la cultura della caffetteria in cui bazzicare consultando le proprie email o leggendo un giornale in tranquillità. L’intento primario di Schultz non era infatti portare i bar italiani all’estero, bensì coniugare il sorseggiare un espresso al “tipico gusto per il relax di Seattle”, elemento non presente nella nostra cultura, che infatti ci porta a bere velocemente un caffè al bar piuttosto che camminare in giro con la nostra enorme tazza di caffè sentendoci un pò protagonisti di Sex and the City.

Eppure a qualcuno quì non è andato giù e ha deciso di aprire dei simil-Starbucks tutti italiani che, effettivamente, riscuotono un discreto successo: il primo è l’Arnold Coffee a Milano, simile in tutto e per tutto (con le dovute differenze), avente due sedi, una vicino al Duomo ed una nella zona dell’Università Cattolica. A Napoli troviamo ben due imitazioni, il Cup Cap’s Coffee, vicino piazza del Plebiscito, e la palese imitazione Starbest Coffee che, trovandosi in piena zona universitaria, ha riscosso un grande successo tra gli studenti che decidono di fare un break tra una lezione e l’altra. Infine a Torino potete visitare il Busters Coffee, una sorta di Starbucks parecchio italianizzato.

Insomma, l’espresso al bar è per molti italiani quasi sacro ed effettivamente la “paura” che la globalizzazione porti via anche le nostre più radicate usanze c’è, basta però pensare ai fast food come McDonald e Burger King che, nonostante l’arrivo in Italia, non sono mai riusciti a soppiantare le nostre tradizioni culinarie.

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LA BUFALA DI STARBUCKS IN ITALIA

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