Auto blu, l’avvertimento dell’ex grillino alle Iene| “Siate onesti, non travisate quello che ho detto”

di Maria Teresa Camarda

» Politica » Auto blu, l’avvertimento dell’ex grillino alle Iene| “Siate onesti, non travisate quello che ho detto”

Auto blu, l’avvertimento dell’ex grillino alle Iene| “Siate onesti, non travisate quello che ho detto”

| mercoledì 06 Novembre 2013 - 16:38

Continua a far discutere di sé il vicepresidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino, ex Movimento 5 Stelle, che ieri ha incontrato “per caso” l’inviato de Le iene Giulio Golia in via Libertà a Palermo.

Per caso?

“Non lo so, forse mi stava aspettando, ma è stato strano incontrarlo proprio in via Libertà, perché io non esco mai e invece proprio ieri sera, alla fine di una lunga giornata lavorativa, avevo deciso di andare a fare due passi in centro per prendere una boccata d’aria. Quando l’ho visto venire verso di me, l’ho subito riconosciuto, nonostante io non sia un assiduo telespettatore del programma”.

Cosa le ha chiesto?

“Ovviamente voleva sapere dello ‘scandalo’ auto blu e dello ‘scandalo’ indennità reintegrata. Ma l’ha presa molto da lontano e allora io gli ho chiesto di andare subito al dunque perché tanto è inutile nascondersi dietro a un dito”.

Cosa ha risposto sulle auto blu?

“Ho spiegato per l’ennesima volta che la uso solo per la mia rappresentanza istituzionale, la uso quando mi sposto per ragioni legate al mio mandato di vicepresidente vicario del Ars. Non faccio mica spendere di più all’Assemblea regionale siciliana, perché si tratta di un servizio già previsto per il vicepresidente vicario. Anzi, a volerla dire tutta, do un senso al lavoro di un dipendente e ad una voce già presente nel bilancio. Golia provava a portarmi dove voleva lui, per farmi dire quello che voleva sentirsi dire e allora io gli ho mostrato la mia macchina posteggiata poco lontano, una Mercedes serie C station wagon fuoriserie, la mia macchina di famiglia in cui i miei figli lanciano di tutto”.

In una nota stampa che ha diffuso, si è detto preoccupato per gli eventuali tagli redazionali al servizio del programma di Italia 1.

“Non sono preoccupato, gli attacchi sono legittimi, ma ho detto delle cose molto precise, ho dato la mia opinione e quindi spero che l’informazione che Le iene daranno sia onesta. Mi hanno anche fatto vedere un video risalente all’inizio del mandato in cui annunciavo che avrei rinunciato a parte della mia indennità. Ho detto che ricordavo benissimo quel video, ma ricordo anche il momento in cui ho deciso di farmi reintegrare lo stipendio perché credo che con quei soldi io possa fare cose più concrete”.

Più concrete di quelle che si potranno fare con il Fondo per le piccole e medie imprese creato con le restituzioni dei deputati regionali del Movimento 5 stelle?

“Quel fondo è una grande minchiata. Poniamo anche il caso che riescano a raggiungere 3 milioni di euro, che ci finanziano? Se si presentassero anche solo imprenditori di Palermo, cosa potrebbero fare con 50 euro o giù di lì a testa?”.

Un’esagerazione, una provocazione…

“Credo sia più coerente la mia posizione. All’inizio del mio mandato anch’io ho detto delle minchiate, ma ammettere l’errore e tornare sui propri passi è una forma di correttezza nei confronti dei propri elettori. Tutto va contestualizzato: in quel momento ero convinto che fosse giusto, poi mi sono reso conto che stavamo sbagliando e non bisogna avere paura di dire che si è presa una strada sbagliata e tornare sui propri passi”.

Può farci un esempio concreto di beneficenza o di aiuto concreto che ha dato con la parte in più che ha reintegrato del suo stipendio?

“Di molte cose non posso parlare, per ragioni di privacy, anche perché non mi parrebbe giusto vantarmi di qualcosa che ho fatto per beneficenza. E comunque, in generale, molta parte dei soldi in più che sto guadagnando lo investo nel nuovo progetto che ho messo in campo, nel nuovo soggetto politico che ho fondato, Italia migliore.

Finanziamento a un partito dunque?

“Mi sono reso conto a mie spese che la politica ha delle spese e che quindi è fondamentalmente sbagliato non avere fondi pubblici per finanziare i partiti. Una cosa è la moralizzazione della politica, altra è la demonizzazione. Non bisogna mai abbassare la guardia e vigilare, ma dobbiamo anche stare attenti a non mettere i bastoni tra le ruote allo sviluppo della democrazia. E dunque ritengo più opportuno usare così i miei soldi piuttosto che lasciarli alla Regione che li tiene in ostaggio, come con i fondi per le Pmi”.

Come sta andando il progetto di Italia migliore?

“È un progetto che mi sta appassionando, un’iniziativa bella e importante che cerca di raccogliere tutti colori i quali sono delusi, come e quanto me, dal Movimento 5 Stelle, figure nuove ma anche ex politici che non si riconoscono più nella Politica di oggi. L’obiettivo è quello di aprire più circoli possibili sul territorio”.

Di recente, il capogruppo M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha detto che bisognerebbe superare il principio della rappresentatività perché ogni cittadino deve poter partecipare direttamente alla gestione della Cosa pubblica?

“Quella è pura demagogia. Mi sa dire lei come si fa a decidere se migliaia di persone dicono la propria opinione? Quella del Web è una grande menzogna. Per restare su un caso recente, in merito per esempio alla decisione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del governatore Crocetta, so per certo che sono state soltanto meno di mille persone che hanno votato a favore di questa decisione. Una cifra sicuramente lontana dalla rappresentatività reale. Una follia alla Casaleggio”.

Una delusione completa, la sua, nei confronti del Movimento 5 Stelle?

“Personalmente mi sono sentito molto tradito dal Movimento 5 Stelle in cui sono entrato a suo tempo per un senso di delusione nei confronti di una sinistra non più apprezzabile e mi sono ritrovato invece in un Movimento con una gravissima deriva di destra, con atteggiamenti che non sono altro che evoluzioni dei metodi fascisti. L’unico merito che riconosco loro è quello di aver fatto rientrare la politica nell’agenda dei cittadini, cosa ben diversa però dal trasformare ogni cittadino in un politico”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820