Letta: “Immigrazione problema a livello europeo” | E su Berlusconi: “Non ci sono alternative”

di Redazione

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Letta: “Immigrazione problema a livello europeo” | E su Berlusconi: “Non ci sono alternative”

| lunedì 11 Novembre 2013 - 09:20

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, da Malta, dove si trova per seguire da vicino l’operazione “Mare Nostrum” e per incontrare il premier maltese Muscat, torna a toccare alcuni temi principali dell’agenda politica nazionale. Il premier continua a ribadire a Berlusconi la sua linea riguardo alla situazione politica del leader di Forza Italia. E ancora una volta sottolinea che “non ci sono alternative alla situazione attuale. Mischiare le due vicende (quella di Berlusconi e quella del governo) non porta a nulla. L’ho detto fin dall’inizio a Berlusconi e l’ho ribadito nei due passaggi della fiducia. Le due storie vanno separate e se non si separano non c’è guadagno per nessuno, solo avvitamento della crisi. La mia linea rimane quella e sono molto determinato. Dobbiamo arrivare al 2014 con una legge di stabilità che deve portare effetti”.

E su una possibile ricandidatura, una volta terminata l’esperienza del governo di larghe intese, non si sbilancia più di tanto: “Voglio essere giudicato per i 18 mesi per i quali ho avuto la fiducia e nei quali vorrei portare a compimento la riforma costituzionale perseguendo risultati in campo economico e sociale. I miei ragionamenti si fermano qua”.

Per questo il premier continua a rimanere fiducioso sul futuro di questo governo: “Sono veramente tranquillo, sereno e fiducioso. Lavoro per far sì che la legge di stabilità sia migliorata in Senato e che si porti a compimento il percorso fino al 2014 per raggiungere l’obiettivo per cui voglio essere giudicato. Quello che si può dare oggi è un giudizio a metà strada”. L’anno prossimo, ha assicurato, “siamo in grado di far scendere il deficit, il debito e le tasse, e di ridurre la spesa. E ci saranno i primi segnali di ripresa dell’occupazione. Solo al termine di quel percorso potrà esserci una valutazione”.

E in vista di una futura consultazione elettorale il governo si dice pronto a varare un decreto per la riforma della legge elettorale così da eliminare il Porcellum, definito da più parti il “male assoluto”. Il tutto, però, solo su eventuale sollecitazione del Parlamento. “La legge elettorale è compito del Parlamento – ha ribadito Letta – e mi aspetto che il Parlamento dia una risposta”, ha spiegato il presidente del Consiglio commentando l’editoriale di ieri di Michele Ainis sul Corriere della sera in cui si invocava un intervento dell’esecutivo. “È evidente che il governo può intervenire per decreto se il Parlamento chiede un intervento di urgenza. Fare un decreto contro il Parlamento sarebbe una cosa ai limiti della forzatura istituzionale. Se il Parlamento lo ritiene opportuno, lo chieda e sono pronto a ragionare. Il Porcellum è il male assoluto e metto il governo a disposizione del parlamento, non contro o si creerebbe un corto circuito istituzionale”.

Durante la conferenza stampa con il premier maltese Muscat, il premier Letta ha detto: “La tragedia di Lampedusa ha commosso il mondo, ha commosso Malta e l’Italia, ma si sarebbe potuta ripetere in queste settimane varie volte, un migliaio di persone avrebbe potuto perdere la vita nella medesima modalità, questo non è avvenuto perché c’è stato un lavoro molto intenso dei nostri militari, che hanno mostrato straordinaria attenzione, spirito di solidarietà ed efficienza, e lo dico alla vigilia del decimo anniversario della strage di Nassirya, in Iraq”.

“Il tema dell’immigrazione va affrontato a livello europeo, e non solo dai paesi in prima linea”, ha aggiunto Letta. “Quanto sta accadendo nel Mediterraneo non è una situazione normale, è una situazione figlia della constatazione del fallimento delle Primavere Arabe, rivoluzioni che dovevano stabilizzare e invece hanno destabilizzato. Una serie di fallimenti che stanno portando conseguenze di instabilità nel Mediterraneo, esattamente l’opposto di quello che speravamo due anni fa”.

“Per questo non possiamo limitarci ad avere solo parole dall’Ue, il nostro impegno è molto forte, il senso di responsabilità che abbiamo lo vogliamo porre a livello europeo con grande forza, e non solo perché siamo mediterranei. È un problema che non è risolvibile in poco tempo, serve una nuova politica europea verso Africa e Medioriente. La politica europea verso la sponda Sud del Mediterraneo è fallita in questi anni, ne vogliamo lanciare una nuova. L’Europa deve farsi carico di questa nuova politica”.

“Siamo disillusi dal fatto che Europa non ha fatto seguire passi concreti alle parole – ha spiegato il premier maltese Muscat -. Noi continueremo a salvare la gente, ma bisogna dare un messaggio forte ai trafficanti di persone. Chi non ha diritto di asilo deve essere mandato indietro nei paesi di origine”.

(Foto tratta dal profilo Flickr di Palazzo Chigi)

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