Operazione Iban, il presidente Crocetta: | “Ci hanno chiamato forcaioli, ma avevamo ragione”

di Redazione

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Operazione Iban, il presidente Crocetta: | “Ci hanno chiamato forcaioli, ma avevamo ragione”

| martedì 12 Novembre 2013 - 12:37

“Ancora una una volta la giustizia fa emergere la verità. Grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura. Grazie a quei dirigenti e funzionari esemplari, che stanno lavorando in collaborazione col governo e con le forze dell’ordine per fare luce su queste vicende”. È il commento del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, all’operazione che ha portato all’arresto di 13 funzionari regionali e due imprenditori che incassavano denaro pubblico dovuto alle aziende nell’ambito del settore della Formazione professionale.

“Quando abbiamo provveduto insieme all’assessore Nelli Scilabra, qualche mese fa, a fare una rotazione quasi generalizzata del personale della Formazione, le proteste sono state veementi. Eravamo – aggiunge – i forcaioli giustizialisti, coloro che mettevano tutti sullo stesso piano, coloro che condannano i poveri dipendenti, senza prove. Secondo alcuni, noi avremmo dovuto attendere che questi signori continuassero ad accreditarsi soldi sui propri conti e su quelli di qualche imprenditore, assistendo inermi. Il buon governo previene, controlla, non aspetta le inchieste per fare pulizia. La giustizia è lenta ma inesorabile. Ce ne hanno dette di tutti i colori: eravamo i nemici dei lavoratori, persino coloro che hanno causato il suicidio di qualcuno, affetto da grave depressione”.

“In questi mesi – conclude Crocetta – di dossier ne abbiamo presentati tanti, documentati, che attestano un sistema malato, non solo della formazione, ma quello dei grandi eventi, della comunicazione, dei terreni rubati alla Regione, la sanità e via dicendo, dove troviamo in combutta alcuni burocrati, politici, imprenditori. Si farà giustizia, io non ho dubbi. La verità viene a galla, nonostante i commenti anonimi sui blog, i finti moralisti. Prima o poi la grandine arriva nel giardino del parroco. Il mio invito va oggi a tutti coloro che sanno e ancora tacciono: denunciate, fateci sapere. La battaglia contro l’illegalità si fa tutti insieme”.

E sul suo profilo di Facebook, il governatore aggiunge: “Noi siamo fiduciosi perché facciamo il nostro dovere e perché riteniamo che i soldi della corruzione sono sottratti ai cittadini. Soldi che possono invece servire a creare aiuti alle imprese, lavoro per i giovani, una formazione veramente qualificata che fa trovare lavoro, siamo convinti che se le istituzioni cominciano seriamente a collaborare, allora la Sicilia cambia. Il mio invito va oggi a tutti coloro che sanno e ancora tacciono: denunciate, fateci sapere. La battaglia contro l’illegalità si fa tutti insieme, con coraggio, perché se ci ribelliamo tutti si cambia rapidamente”.

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