I sindacati proclamano 4 giorni di sciopero | I lavoratori della formazione chiedono risposte

di Redazione

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I sindacati proclamano 4 giorni di sciopero | I lavoratori della formazione chiedono risposte

| lunedì 18 Novembre 2013 - 11:43

Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola della Sicilia hanno indetto quattro giornate di sciopero dei lavoratori della formazione professionale. Il motivo della protesta risiede nella richiesta al governo regionale di risolvere i problemi che strozzano il settore in Sicilia. Si inizia mercoledì 20 novembre, con lo sciopero dei lavoratori di tutte le filiere e di tutte le province. Giovedì 21 novembre si asterranno da lavoro per l’intera giornata i dipendenti delle filiere formazione e obbligo istruzione delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e Palermo. Venerdì sarà la volta dei lavoratori delle stesse filiere delle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. In queste tre stesse giornate, in mattinata, i sindacati hanno organizzato sit-in di fronte all’assessorato all’istruzione e formazione professionale.

Lunedì 25 novembre incroceranno le braccia per l’intera giornata i dipendenti degli sportelli multifunzionali di tutte le province e terranno un sit-in di mattina davanti all’assessorato al Lavoro (via Trinacria). “E’ incredibile – dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia – come nonostante una situazione drammatica, le continue e talvolta esasperate proteste dei lavoratori, gli accordi siglati e gli impegni presi, tutto resti fermo. Su tutti i punti della vertenza – aggiunge – il governo regionale continua a non dare risposte. Da un lato c’è la partita trasparenza e legalità – dice – su cui il nostro sindacato non solo non si è mai tirato indietro ma è stato negli anni protagonista di denunce e proteste. Dall’altro c’è quella del lavoro e del buon funzionamento di un settore importante per lo sviluppo dell’isola e ci chiediamo cosa aspetti il governo regionale a intervenire”.

I sindacati chiedono lo sblocco degli arretrati e dei decreti sugli ammortizzatori sociali; l’avvio delle attività formative del Piano giovani e dell’Istruzione e formazione professionale; la salvaguardia dell’occupazione e il reimpiego dei licenziati. A questo si aggiunge “con altrettanta urgenza”, sottolinea Scozzaro, la partita delle riforme: quella dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro. Una “vera riforma inoltre, che – dice un documento dei sindacati – riordini il settore, incentivi l’esodo e restituisca dignità e ruolo sociale ai lavoratori del comparto”. “La mobilitazione – dice Scozzaro – proseguirà finché non ci saranno risposte dalla Regione”.

 

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