Internet torna a due velocità negli Stati Uniti. Una più accessibile con una velocità media di base e una a velocità più alta e con un regime tariffario di conseguenza più elevato. Lo ha stabilito una sentenza della corte d’appello del District of Columbia che sostanzialmente boccia la politica di Barack Obama nel campo delle comunicazioni online.

Il presidente degli Stati Uniti aveva fatto della politica definita “Net Neutrality”, o “Open Internet”, un suo cavallo di battaglia. Alla base delle scelte di Obama in questo campo c’è l’idea che la rete debba rimanere accessibile anche a quelle aziende che non possono permettersi di pagare somme eccessivamente alte per raggiungere i propri utenti.

La battaglia innescata da Verizon, colosso delle telecomunicazioni e provider internet, con Netflix, piattaforma che fornisce film in streaming, ha invece portato alla decisione di ieri che apre nuovi scenari. Verizon ha deciso di andare contro la regola stabilita di Barack Obama per poter addebitare tariffe più care a Netflix e operatori simili in quanto “cannibali” di gran parte dell’alta velocità casalinga. Si è calcolato, infatti, che due colossi come Netflix e YouTube, da soli, sfruttano metà della potenza via cavo che arriva nelle case degli americani.

In questo modo Verizon e le altre società di telecomunicazioni riuscirebbero ad ottenere maggiori profitti derivanti dalle tariffe più alte che verrebbero applicate alle aziende che utilizzano una maggiore velocità di comunicazione. E una parte dei profitti che in questo momento finisce solo nelle tasche di Netflix o YouTube verrebbe ulteriormente redistribuita tra i provider. Finisce così l’era della Net Neutrality voluta da Obama.