Un corso di formazione sull'”Educazione socioaffettiva” rivolto alle educatrici degli asili nido e della scuola materna di Palermo che ha come obiettivo lo sviluppo dell’autostima, l’aumento delle competenze relazionali, comunicative e sociali, l’incremento della creatività e la valorizzazione del gruppo. Lo ha presentato l’assessore comunale per la Scuola, Barbara Evola.

“Un momento importante per l’Istruzione in città – ha detto l’assessore alla conferenza stampa di presentazione. – Ce lo chiede anche la Comunità europea di incrementare i servizi all’infanzia, perché la prevenzione del disagio scolastico deve essere pensata già dai primi anni del bambino”.

Dal prossimo anno, in pratica, si avvierà il processo di costruzione di un unico ciclo dedicato all’infanzia, da 0 a 6 anni, con politiche omogenee e all’interno di un sistema pedagogico unitario; un modello umanistico-integrato che usa come strumento fondamentale l’educazione socio-affettiva.

“Un modello pedagogico – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando – che prova a portare Palermo al livello delle maggiori città europee. Con la programmazione 2014-2020 l’Europa ha chiesto di essere più incisivi sulla fornitura di servizi ai bambini e alle famiglie. E noi non ci tireremo indietro, soprattutto perchè la scuola dell’infanzia è particolarmente mortificata dalla legislazione nazionale”.

“Il corso di formazione – ha detto Anna Putton, psicologa di comunità, tra le fondatrici in Italia del modello di educazione socioaffettiva – ha lo scopo di aiutare educatrici e insegnanti capire, a imparare, come affrontare le richieste dei bambini, che proprio a quell’età cominciano a interpretare il mondo: cosa è maschio e cosa è femmina, cosa è la morte, perché mamma e papà non si vogliono più bene. “Tante domande a cui dobbiamo saper rispondere nel migliore dei modi – ha aggiunto Putton – anche attraverso un maggior coinvolgimento delle famiglie nelle relazioni scolastiche”.