Vertenza Almaviva, nulla di fatto dopo il vertice in Prefettura | L’azienda sposta gli obiettivi, nuovo incontro il 24 febbraio /VIDEO

di Maria Teresa Camarda

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Vertenza Almaviva, nulla di fatto dopo il vertice in Prefettura | L’azienda sposta gli obiettivi, nuovo incontro il 24 febbraio /VIDEO

| mercoledì 12 Febbraio 2014 - 23:00

Si è concluso a sera inoltrata il tavolo tecnico alla prefettura di Palermo sulla vertenza Almaviva. Uno il risultato più eclatante: l’edificio di via Ugo La Malfa, da anni ormai al centro delle trattative tra azienda e Regione, non è più in lizza come sede unica per i due call center palermitani. Lo ha comunicato all’uscita del vertice l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede. “Dicono che non lo ritengono idoneo”, spiegano i rappresentanti sindacali dei lavoratori.

“Abbiamo deciso di rivederci il prima possibile – ha aggiunto la Bonafede – e ci siamo dati appuntamento per il 24 febbraio nella sede di Confindustria (il presidente di Confindustria Palermo era presente al tavolo in prefettura, n.d.r.). Una volta compreso che il problema della sede non è il più urgente per l’azienda, dobbiamo adesso confrontarci in maniera più concreta ed incisiva su quelle che sono le reali richieste di Almaviva”.

Che la sede unica dove riunire i due call center ex Alicos ed ex Cosmed non fosse più il centro della vertenza era ormai chiaro. Ma qual è allora il nodo da sciogliere per mettere in sicurezza il posto di lavoro di oltre 4500 dipendenti?

“I vertici dell’azienda – spiegano alcuni dei rappresentanti sindacali dei lavoratori che hanno partecipato all’incontro – chiedono alle Istituzioni locali di combattere al loro fianco una battaglia nazionale, presso il Ministero per lo Sviluppo economico, contro le delocalizzazioni e il fenomeno dell’illegalità (come il lavoro nero o sottopagato) nel mondo del lavoro nelle telecomunicazioni”. In particolare, l’amministratore delegato di Almaviva Contact, Andrea Antonelli, avrebbe chiesto alla Regione di sensibilizzare il Ministero dello Sviluppo economico affinché Istituisca un tavolo che possa affrontare seriamente il problema dei trasferimenti dei call center all’estero, per sfruttare costi del lavoro inferiori rispetto a quelli applicati in Italia.

Un risultato che lascia però perplessa la maggior parte dei lavoratori di Almaviva. “Mentre noi cerchiamo la cura per il tumore, il malato muore per una banale influenza”, scherzano amaramente. “Il contratto di affitto della sede di via Cordova – aggiungono i sindacati – è in scadenza. L’emergenza della sede non è secondaria”. L’azienda pare peró che stia già visionando altri immobili, che potrebbero portare più celermente alla risoluzione del problema. Per le risorse finanziarie, il parlamentare regionale del Partito democratico, Fabrizio Ferrandelli, ha proposto la collaborazione dell’Irfis, l’istituto regionale per i finanziamenti alle industrie, che potrebbe concedere ad Almaviva un mutuo a condizioni agevolate.

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