Primarie Pd, è polemica sul voto degli immigrati | A Palermo costretti a votare in un unico seggio

di Redazione

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Primarie Pd, è polemica sul voto degli immigrati | A Palermo costretti a votare in un unico seggio

| domenica 16 Febbraio 2014 - 15:24

“È inaccettabile che, in occasione delle votazioni in corso per scegliere il segretario regionale del partito, gli immigrati a Palermo debbano votare in un solo seggio, una sorta di riserva indiana, dove concentrare gli emarginati”. La denuncia arriva dall’assessore alla Partecipazione del Comune di Palermo Giusto Catania (Rc).

“Il Pd – prosegue Catania – nel suo momento più alto di partecipazione, le primarie, pratica delle scelte che evidenziano, probabilmente in modo inconscio, una pulsione discriminatoria, evidenziando il fatto che per il Pd il voto agli extracomunitari è una sorta di concessione di un favore, funzionale alle dinamiche interne e non al riconoscimento di un diritto negato”.

“La concentrazione degli immigrati extracomunitari – aggiunge – in un solo seggio favorisce il controllo sociale e democratico ed è in palese contrasto col principio della segretezza del voto. Questa spiacevole vicenda, forse, contribuisce a comprendere la ragione per la quale il Pd, che è al governo del Paese da anni, favorisce il voto agli immigrati solo per decidere gli apparati di partito mentre continua a non mettere all’ordine del giorno del Parlamento una legge che favorisca la rappresentanza politica degli stranieri residenti”.

“Non andrò a votare alle primarie – conclude – semplicemente perché non sono elettore del Pd ma, qualora lo fossi stato, questa vicende mi avrebbe indotto a rimanere a casa”.

“Giusto Catania ha trovato finalmente il modo di finire sui giornali. Non riuscendo a distinguersi per la sua attività di assessore, ha pensato bene di attaccare il Partito democratico giocando la carta della demagogia”, ribatte il segretario provinciale del Pd di Palermo, Carmelo Miceli. “Strumentalizzare gli immigrati – conclude – accusandoci di ghettizzazione quando siamo gli unici a non aver solo blaterato sui loro diritti, è forse il punto più basso toccato fino a questo momento”.

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