Matteo Renzi e la passione per l’Alfa Romeo| Ma la Giulietta è stata uno strappo alla regola

di Elena Di Dio

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Matteo Renzi e la passione per l’Alfa Romeo| Ma la Giulietta è stata uno strappo alla regola

| mercoledì 19 Febbraio 2014 - 17:49

Per incontrare il governatore della Banca d’Italia, il premier incaricato Matteo Renzi ha scelto un’Alfa Romeo. Ancora una volta una berlina della casa automobilistica italiana che ci ha resi famosi nel mondo. Stavolta però il presidente del Consiglio, che conta di giurare nelle mani del presidente della Repubblica entro sabato, ha ‘dovuto’ utilizzare un’auto blu.

L’Alfa su cui era a bordo oggi era una macchina del parco istituzionale dello Stato e non l’Alfa Giulietta bianca con cui si è presentato appena due giorni fa al Quirinale per la convocazione del Capo dello Stato che gli ha affidato l’incarico esplorativo. L’auto è stata oggetto di un piccolo siparietto. Uno scivolone nel protocollo della presidenza della Repubblica rimasto fuori dalle cronache ufficiali: all’ingresso del palazzo, infatti, è stato chiesto a Renzi, che guidava la vettura con accanto il suo portavoce Filippo Sensi, a chi fosse intestata.

Si trattava di una macchina presa a noleggio; nel protocollo del Quirinale non è previsto, però, l’ingresso di autovetture che non abbiano un titolare riconoscibile. E così per ricevere l’incarico, è stato consentito a Renzi uno strappo alla regola. Ma evidentemente il segretario nazionale del Pd che sul Corriere della Sera, il giorno dopo, ha ribadito ad Aldo Cazzullo la volontà di non usufruire della scorta né di far uso delle auto blu (“La mia scorta sono le persone”), ha dovuto accettare – stavolta sì – le regole rigide della sicurezza e sottoporsi al protocollo delle auto blu.

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